Un SI e un NO. Il voto favorevole per l'abrogazione della legge sulla libera professione dei medici e il voto invece contrario per l'abrogazione di Fondiss, il sistema previdenziale integrativo. Queste le posizioni dell'UPR per la consultazione referendaria del 25 maggio prossimo. “Una scelta ragionata – spigano i vertici del partito - in linea con quanto sostenuto in aula consiliare”. “Invitiamo i cittadini ad andare a votare – spiega Giovanni Lonferini – perchè il referendum è un importante strumento di partecipazione democratica e di democrazia diretta. Il nostro primo obiettivo – aggiunge – è che la gente vada a votare”. Quella del 25 maggio prossimo sarà la prima consultazione referendaria secondo le nuove regole. Scende al 25% il quorum richiesto per ritenere valido il voto sui quesiti proposti e, secondo un calcolo sviluppato dall'UPR, dovranno essere almeno 8327 i cittadini che si esprimono per abrogare o meno le leggi in questione.
Ma l'UPR mette l'accento anche su altri temi che gli stanno particolarmente a cuore, come, ad esempio, la scuola, a cui dedicano la conferenza pubblica in programma per domani sera. Non condividono l'impostazione del decreto delegato emesso il 30 aprile scorso, che ritengono porti ad una riordino restrittivo del servizio scolastico. “La legge di bilancio chiedeva una revisione della spesa per tutti i settori - spiega Lorenzo Lonfernini – ma prima di agire sullo stato sociale, sulla scuola e la sanità, ci saremmo aspettati di veder liberare risorse da altri settori della pubblica amministrazione. I punti di quel decreto delegato – aggiunge- hanno in sapore di una riforma e per questo sarebbe stato necessario un coinvolgimento delle forze politiche e di chi opera non settore”. Nel video l'intervista a Lorenzo Lonfernini, coordinatore Upr
SB
Ma l'UPR mette l'accento anche su altri temi che gli stanno particolarmente a cuore, come, ad esempio, la scuola, a cui dedicano la conferenza pubblica in programma per domani sera. Non condividono l'impostazione del decreto delegato emesso il 30 aprile scorso, che ritengono porti ad una riordino restrittivo del servizio scolastico. “La legge di bilancio chiedeva una revisione della spesa per tutti i settori - spiega Lorenzo Lonfernini – ma prima di agire sullo stato sociale, sulla scuola e la sanità, ci saremmo aspettati di veder liberare risorse da altri settori della pubblica amministrazione. I punti di quel decreto delegato – aggiunge- hanno in sapore di una riforma e per questo sarebbe stato necessario un coinvolgimento delle forze politiche e di chi opera non settore”. Nel video l'intervista a Lorenzo Lonfernini, coordinatore Upr
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