L'Unione per la Repubblica torna sulla relazione del Generale a capo della gendarmeria. "Venerdì scorso, in Commissione Affari Esteri, abbiamo scelto la strada dell’astensione di fronte all’Ordine del Giorno proposto dalla maggioranza in materia di riorganizzazione delle forze di Polizia. Con il voto di astensione non ci siamo, pilatescamente, “lavati le mani” ma – al contrario – abbiamo voluto rimarcare la nostra attenzione su questo tema. Venerdì abbiamo finalmente avuto modo di discutere della ormai notissima “Relazione Gentili”. E, in quella occasione, abbiamo tentato di comprendere la filosofia delle scelte che hanno guidato l’estensore del documento. In alcuni casi ci siamo riusciti, in altri no. A partire da quando il Generale Gentili afferma che: “I corpi di polizia sono quasi sempre più di uno in quasi tutti gli Stati e sono spesso dei giocattoli con cui tutti amano giocare”. Tutto avremmo potuto sentire tranne che il ruolo delle forze dell’ordine fosse considerato con l’accezione di “giocattolo”. Stentiamo, inoltre, a capire perché il cuore del problema risieda nella definizione del vertice della piramide su cui il Generale Gentili ha le idee molto chiare:
“Nella relazione parlo di un direttore che è anche comandante della Gendarmeria, per avere la certezza che le direttive siano eseguite da almeno uno dei tre corpi. Non voglio azzerare i comandanti dei corpi, il direttore di dipartimento svolge funzioni amministrative. Per il comandante della Gendarmeria caldeggio di scegliere tra i Carabinieri perché ci sono affinità tra i due corpi e hanno una preparazione più vasta rispetto ai funzionari di Polizia”.
In molte parti dell’audizione ci è parso di capire che vi sia una scarsa consapevolezza delle prerogative nazionali sammarinesi ed una confusa concezione delle relazioni bilaterali italo sammarinesi. A ciò aggiungiamo il fattore economico, oggetto di forte attenzione da parte del Governo e della politica, interpretato in modo molto originale dal neo comandante della Gendarmeria:
“Io non chiedo uomini anche se servono, ma siamo in spending review. E’ una riforma a costo zero, non si chiedono soldi. Anch’io sono a costo zero. Ho un trattamento economico modestissimo, inferiore ai mie predecessori con cui ho posizioni molto diverse, io sono dirigente in Italia da 15 anni”.
Non ci pare di avere letto la dicitura “costo zero” nelle Delibere del Congresso di Stato n. 9 del 21/01/14 (euro 21.600,00) n. 40 del 27/12/13 (euro 2.580,00) e n. 7 del 05/11/13 (trattamento economico del livello 10), ne di potere definire le cifre in gioco: “Un trattamento economico modestissimo”. Tali affermazioni, contestualizzate in un momento storico in cui vi è una forte attenzione dei cittadini alla spesa pubblica, ci inducono a essere perplessi sulla concezione che alcune figure istituzionali possono avere della cosa pubblica e dello spirito di servizio, non sempre legato a benefit di lusso come appartamenti nel “cuore di Trastevere”. Ci saremmo attesi altro e non idee un po’ pretenziose come servizi di intelligence esterni e interni (su cui sono state dette cose estremamente discutibili ed in conflitto con la nostra sovranità), su consiglieri militari poco in linea con la cultura sammarinese e le nostre peculiarità istituzionali. In questo senso mostrare un po’ più di rispetto verso il le istituzioni del nostro Stato non guasterebbe.
Ma forse la nostra era solo un’aspettativa legata al buon senso che ci pare sia mancato proprio nella premessa della discussa e discutibile e, speriamo ormai superata, “Relazione Gentili”.
comunicato stampa
“Nella relazione parlo di un direttore che è anche comandante della Gendarmeria, per avere la certezza che le direttive siano eseguite da almeno uno dei tre corpi. Non voglio azzerare i comandanti dei corpi, il direttore di dipartimento svolge funzioni amministrative. Per il comandante della Gendarmeria caldeggio di scegliere tra i Carabinieri perché ci sono affinità tra i due corpi e hanno una preparazione più vasta rispetto ai funzionari di Polizia”.
In molte parti dell’audizione ci è parso di capire che vi sia una scarsa consapevolezza delle prerogative nazionali sammarinesi ed una confusa concezione delle relazioni bilaterali italo sammarinesi. A ciò aggiungiamo il fattore economico, oggetto di forte attenzione da parte del Governo e della politica, interpretato in modo molto originale dal neo comandante della Gendarmeria:
“Io non chiedo uomini anche se servono, ma siamo in spending review. E’ una riforma a costo zero, non si chiedono soldi. Anch’io sono a costo zero. Ho un trattamento economico modestissimo, inferiore ai mie predecessori con cui ho posizioni molto diverse, io sono dirigente in Italia da 15 anni”.
Non ci pare di avere letto la dicitura “costo zero” nelle Delibere del Congresso di Stato n. 9 del 21/01/14 (euro 21.600,00) n. 40 del 27/12/13 (euro 2.580,00) e n. 7 del 05/11/13 (trattamento economico del livello 10), ne di potere definire le cifre in gioco: “Un trattamento economico modestissimo”. Tali affermazioni, contestualizzate in un momento storico in cui vi è una forte attenzione dei cittadini alla spesa pubblica, ci inducono a essere perplessi sulla concezione che alcune figure istituzionali possono avere della cosa pubblica e dello spirito di servizio, non sempre legato a benefit di lusso come appartamenti nel “cuore di Trastevere”. Ci saremmo attesi altro e non idee un po’ pretenziose come servizi di intelligence esterni e interni (su cui sono state dette cose estremamente discutibili ed in conflitto con la nostra sovranità), su consiglieri militari poco in linea con la cultura sammarinese e le nostre peculiarità istituzionali. In questo senso mostrare un po’ più di rispetto verso il le istituzioni del nostro Stato non guasterebbe.
Ma forse la nostra era solo un’aspettativa legata al buon senso che ci pare sia mancato proprio nella premessa della discussa e discutibile e, speriamo ormai superata, “Relazione Gentili”.
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