Il fare sistema tanto sbandierato dal governo naufraga sulla vicenda credito. “Il governo avrebbe dovuto convocare una seduta urgente del Consiglio Grande e Generale” dice Giovanni Lonfernini. Una formalità l’incontro delle finanze con i capigruppo. “Per mettere a posto la coscienza”. Secondo l’Upr. Ma sono tanti gli interrogativi: dall’inadempienza delle autorità, quando la vicenda si conosceva fin dagli inizi 2010, all’incapacità di governo e vigilanza di gestire la cosa da un punto di vista mediatico, tanto che le notizie sono apparse prima sulla stampa. E ora se ne aprono di nuovi. Come lo scenario che si apre con il piano di salvataggio e più precisamente quasi sono le contropartite per gli istituti di credito coinvolti. L’Upr denuncia la gestione dilettantistica anche della politica estera, fatta di foto ricordo, quando, ancora oggi- dice Pier Marino Mularoni – siamo in black list. Anche qui il silenzio del governo è assordante. La firma con l’Italia non potrà dare risultati nel breve perché manca un progetto economico di sviluppo. E rilancia l’ipotesi di un governo di solidarietà nazionale. Parallelamente l’Unione avvia i “Giovedì dell’Upr” aperti al contributo della società. Dice Nicola Selva. La prossima settimana di parlerà di Europa e Italia.
Nel servizio il capogruppo Giovanni Lonfernini.
Giovanna Bartlucci
Nel servizio il capogruppo Giovanni Lonfernini.
Giovanna Bartlucci
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