L’Unione Per la Repubblica è assolutamente entusiasta dopo aver appreso che il “Re dell’asfalto” sta continuando a lavorare alacremente inaugurando, asfaltando e costruendo. Impegno che, ne siamo certi, si intensificherà nei prossimi trenta giorni. Per questo auspichiamo che, nelle settimane a venire, le condizioni meteo siano clementi affinché i lavori individuati dal Re possano procedere speditamente. In questo modo le foto e le immagini tv - relative alle future inaugurazioni - ripagheranno, al meglio, gli sforzi del Re dimostrando così la sua benevolenza verso i suoi amati cittadini. Il suo sorriso alle inaugurazioni ci ripagherà, infatti, dei milioni di euro spesi e delle tasse che il collega – Segretario di Stato per le Finanze – ha fatto pagare i cittadini per mettere una pezza al bilancio dello Stato che fa acqua da più parti. L’UPR rileva come nel programma di Governo della Coalizione San Marino - Bene Comune, non si parli della soppressione dell’Azienda di Produzione e dell’accorpamento nella Segreteria di Stato per il Territorio e Ambiente. Di fatto, però, il comunicato stampa di ieri lo conferma. L’AASPL viene declassata ad un’unità operativa ai diretti ordini del Segretario di Stato. Dove è finita, quindi, l’autonomia dell’Amministrazione verso il potere politico? E’ solo un ricordo lontano, uno slogan di qualche collega di governo piegato di fronte alla determinazione del Re. Questa corsa all’asfalto all’insegna di lavori pubblici last minute non è piaciuta alla cittadinanza. Scatenando un sentimento di diffusa indignazione verso i disagi creati a causa del traffico pesante e per le code sulle strade dovute a lavori non comunicati. Ma quando l’imperativo è finire, c’è solo l’obiettivo finale che conta, ossia il 1° posto nelle preferenze. Di fronte alla politica del fare – realizzata con metodo scientifico dal Re – l’UPR ritiene che il Paese avrebbe bisogno di un altro approccio verso questi temi. Partendo da una seria pianificazione in materia di lavori pubblici, passando verso un ammodernamento della rete stradale (e non solo asfalti posticci di sapore elettorale!), arrivando ad un serio coordinamento fra i vari soggetti che svolgono lavori pubblici attraverso informazioni tempestive sulle attività svolte sulla rete viaria allineate ad un nuovo sistema di trasporti. Occorre, soprattutto, uno slancio in avanti per rendere il Paese moderno uscendo da un regime di stampo monarchico in cui il Re può esercitare la propria “captatio benevolentiae” con qualche colata nera di asfalto. E se le spese sono state autorizzate, il Re stia tranquillo. Poi, passate le elezioni, qualcuno provvederà.
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