La parte finale della legislatura deve essere utilizzata all'insegna della capacità di realizzare pochi ma credibili interventi per affievolire l'emergenza sociale ed economica. E' questo ciò che il nostro Movimento - lunedì scorso - ha sottolineato nel corso di un confronto politico all'insegna della cordialità e della correttezza con Alleanza Popolare.
Riteniamo sia questo il modo per affrontare seriamente l'attualità politica a prescindere da chi, ormai, pare del tutto inebriato dalle nuove alleanze raggiunte ed ufficializzate in queste ultime ore. Ci si scorda di dire ai sammarinesi che gli effetti delle intese con l'Italia avranno un impatto determinante sia sulla nostra economia sia sul nostro tessuto sociale. Con l'adeguamento agli standard risulteranno ridotti molti dei vantaggi comparati su cui si è poggiato il sistema economico tradizionale della Repubblica.
Non si scorge, infatti, la benché minima intelaiatura di un nuovo modello di sviluppo a fronte dell'incalzante recessione economica. La stessa riforma fiscale non può diventare, per la seconda volta nel giro di poche settimane, un terreno di scontro con le forze sociali. Si possono anche non condividere le modalità di alcune posizioni espresse dal sindacato, ma le questioni poste devono essere un qualche modo ascoltate e sintetizzate. L'Unione Per la Repubblica ha espresso delle forti riserve sul testo di legge.
Riteniamo però non si possa pretendere di blindare la riforma fiscale con qualche appoggio "in più" senza trovare un equilibrio con le forze economiche e sociali.
Così come chiediamo inoltre che il Governo preveda, già nella prossima sessione consigliare di Luglio, un apposito dibattito consigliare sulle politiche sociali. Auspichiamo che le disponibilità emerse su questo punto - a seguito della nostra iniziativa - siano non solo confermate ma trovino un seguito fattivo.
Riteniamo sia questo il modo per affrontare seriamente l'attualità politica a prescindere da chi, ormai, pare del tutto inebriato dalle nuove alleanze raggiunte ed ufficializzate in queste ultime ore. Ci si scorda di dire ai sammarinesi che gli effetti delle intese con l'Italia avranno un impatto determinante sia sulla nostra economia sia sul nostro tessuto sociale. Con l'adeguamento agli standard risulteranno ridotti molti dei vantaggi comparati su cui si è poggiato il sistema economico tradizionale della Repubblica.
Non si scorge, infatti, la benché minima intelaiatura di un nuovo modello di sviluppo a fronte dell'incalzante recessione economica. La stessa riforma fiscale non può diventare, per la seconda volta nel giro di poche settimane, un terreno di scontro con le forze sociali. Si possono anche non condividere le modalità di alcune posizioni espresse dal sindacato, ma le questioni poste devono essere un qualche modo ascoltate e sintetizzate. L'Unione Per la Repubblica ha espresso delle forti riserve sul testo di legge.
Riteniamo però non si possa pretendere di blindare la riforma fiscale con qualche appoggio "in più" senza trovare un equilibrio con le forze economiche e sociali.
Così come chiediamo inoltre che il Governo preveda, già nella prossima sessione consigliare di Luglio, un apposito dibattito consigliare sulle politiche sociali. Auspichiamo che le disponibilità emerse su questo punto - a seguito della nostra iniziativa - siano non solo confermate ma trovino un seguito fattivo.
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