Le associazioni sammarinesi a difesa del consumatore da anni chiedevano una legge che regolamentasse i rapporti di utenza e servizi pubblici. La legge quadro del 2005 era stata a suo tempo accolta con favore, ma per essere completa avrebbe dovuto prevedere l’emanazione di diversi decreti, mai attuati. I sindacati hanno quindi applaudito all’approvazione dell’istanza d’arengo che dà mandato al Congresso di Stato di adottare una normativa che disciplini la materia. Sul fronte della difesa del consumatore, San Marino è ancora all’anno zero. Non è neppure previsto uno strumento di tutela collettiva risarcitoria. Senza fonti normative le associazioni hanno sempre operato con fatica, affidandosi alle garanzie delle case produttrici, al buon senso, insomma, all’intelligenza delle parti. Finora – va detto – è andata piuttosto bene, considerando il numero di casi risolti. Ma non ci sono garanzie senza certezza del diritto. Il Governo guarda ad una legge unica, che affronti ogni aspetto del consumo. E le associazioni lanciano un appello per non essere tagliate fuori.
Monica fabbri
Monica fabbri
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