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Verso il Governo tra rumors e indiscrezioni: ecco il toto-Segreterie

di Monica Fabbri
22 giu 2024

Nonostante le due coalizioni sostengano che la priorità, al momento, sia il programma, la partita delle deleghe come sempre accende l'interesse politico e del Paese, e già si rincorrono i rumors sui prossimi Segretari di Stato. Al momento sarebbero sicuri Marco Gatti alle Finanze e Luca Beccari agli Esteri, che il Pdcs vorrebbe riconfermare nel nome della continuità e alla luce dei delicati dossier aperti sul fronte europeo, del debito estero, del sistema bancario.

C'è incertezza, invece, sugli altri tre Segretari, anche se si rafforza l'ipotesi di Mariella Mularoni alla Cultura o di una sua riconferma alla Sanità. Gli altri democristiani in odore di poltrona sarebbero Stefano Canti e Teodoro Lonfernini, terzo e sesto in ordine di preferenze. Pare invece quasi certo che Gian Carlo Venturini – il più votato della legislatura - rimanga alla Segreteria del partito, pronto a ricandidarsi, nel prossimo Congresso, per il terzo mandato.

La giustizia dovrebbe rimanere in mano DC mentre Libera avrebbe chiesto le due Segreterie economiche Lavoro e Industria o il Territorio. Ma non escluderebbe anche un interesse per la Sanità. Quanto ai favoriti per un posto in Congresso, sarebbero i primi due eletti della lista, vale a dire Matteo Ciacci e Alessandro Bevitori, che in molti darebbero già all'Industria.

Nel Psd Federico Pedini Amati, forte dei suoi 852 voti, non ha mai fatto mistero di voler tornare al Turismo, mentre per Andrea Belluzzi, secondo indiscrezioni, si profilerebbe l'ipotesi di una riconferma alla cultura, anche se non si esclude – considerando il risultato elettorale del suo partito – che possa sedere agli Interni.

Al momento si può solo parlare di voci, manca ancora la variabile AR che vedrebbe tra i candidati Denise Bronzetti e Gian Nicola Berti. Sul tavolo l'ipotesi Interni anche se è possibile venga assegnato al partito una Segreteria di peso come il Territorio, vista la fedeltà nei confronti dell'alleato Dc. Insomma, è come una partita a scacchi, dove al posto delle pedine troviamo le poltrone e dove i giochi sono ancora tutti aperti.





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