Lo scontro più duro sembra essere quello sul metodo. Le tre delegazioni della maggioranza, impegnate nella prima verifica a poco più di un anno dall’insediamento del governo, cercano un chiarimento. La presa di posizione di Alleanza Popolare, che solo venerdì lamentava evidenti difficoltà nella maggioranza, un clima di instabilità politica e un futuro incerto della coalizione, ha segnato il confronto, non solo in questa fase, ma anche negli organismi politici interni dei tre partiti e nel fine settimana, che ha visto i leader politici al lavoro. Il PSD però non ci sta ad essere additato come quello dalle cui fila vengono a mancare i numeri per la coalizione. Non sono i nostri - afferma - i franchi tiratori. E per questo il consiglio direttivo ha proposto la votazione palese di tutti i provvedimenti in aula, per dimostrare la lealtà del gruppo consiliare. Le stroncature della scorsa settimana bruciano ancora, quei brividi sul voto dell’ordine del giorno in materia di giustizia e sulla commissione per le politiche territoriali non sono andati giù, come pure gli scivoloni sulle Istanze d’Arengo. Così non si può governare. Se lo sono detto con estrema franchezza, in un dialogo dai toni anche duri ma, stando alle indiscrezioni, sinceri e costruttivi.
Sul progetto politico, che è quello che poi segna il programma di governo, non ci sarebbero obiezioni e divergenze. Per i nodi si sarebbero individuate le soluzioni possibili e registrato anche probabili intese, resta aperta la questione del metodo. Si pretende maggiore collegamento tra l’azione del Governo e quella delle tre forze, insomma punti di contatto più frequenti fra le Segreterie Politiche e quelle di Stato, una valutazione preventiva delle scelte dell’esecutivo, senza per questo minare l’autonomia e l’autorevolezza di chi siede in Congresso di Stato. Sinistra Unita ha già fatto sapere di aspettarsi un coraggio maggiore, un’azione più decisa per rimarcare il cambiamento di passo, una demarcazione netta fra i metodi del passato, tanto contestati, e quelli odierni. Ed è su questo che sembra giocarsi la verifica di maggioranza, anche se dai protagonisti si insiste a non chiamarla con questo nome. Dalle segreterie politiche si preferisce definirlo un colloquio chiarificatore, ma chi ha avuto modo di passare dalle stanze dove ci si confrontava, ha udito toni piuttosto aspri ed un vociare sostenuto. Segno di un dibattito animato, non proprio tranquillo. Da tempo si parla di un possibile allargamento della maggioranza, per dare maggiore corpo alla coalizione. Il percorso sarebbe già in parte segnato ma ancora nessuno si sbilancia sugli scenari, su chi andrà a rincalzare la coalizione di Governo e, soprattutto, sui tempi.
Sul progetto politico, che è quello che poi segna il programma di governo, non ci sarebbero obiezioni e divergenze. Per i nodi si sarebbero individuate le soluzioni possibili e registrato anche probabili intese, resta aperta la questione del metodo. Si pretende maggiore collegamento tra l’azione del Governo e quella delle tre forze, insomma punti di contatto più frequenti fra le Segreterie Politiche e quelle di Stato, una valutazione preventiva delle scelte dell’esecutivo, senza per questo minare l’autonomia e l’autorevolezza di chi siede in Congresso di Stato. Sinistra Unita ha già fatto sapere di aspettarsi un coraggio maggiore, un’azione più decisa per rimarcare il cambiamento di passo, una demarcazione netta fra i metodi del passato, tanto contestati, e quelli odierni. Ed è su questo che sembra giocarsi la verifica di maggioranza, anche se dai protagonisti si insiste a non chiamarla con questo nome. Dalle segreterie politiche si preferisce definirlo un colloquio chiarificatore, ma chi ha avuto modo di passare dalle stanze dove ci si confrontava, ha udito toni piuttosto aspri ed un vociare sostenuto. Segno di un dibattito animato, non proprio tranquillo. Da tempo si parla di un possibile allargamento della maggioranza, per dare maggiore corpo alla coalizione. Il percorso sarebbe già in parte segnato ma ancora nessuno si sbilancia sugli scenari, su chi andrà a rincalzare la coalizione di Governo e, soprattutto, sui tempi.
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