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Via le ronde dal Decreto Legge sulla Sicurezza

8 apr 2009
La Camera ha approvato gli emendamenti della commissione, registrando solo il voto contrario della Lega. Il governo fa un passo indietro, incassando così la disponibilità dell’opposizione ad interrompere l’ostruzionismo e dare il via libera al Decreto. Le norme sulle ronde saranno inserite in un disegno di legge di cui l’Esecutivo chiederà l'esame quanto prima.
“Quella dello stralcio è stata una scelta dolorosa ma responsabile - ha commentato il Ministro Maroni - in questo modo, si riuscirà ad approvare il decreto anti-stupri entro il 26 aprile, data della scadenza”.
In alcune città della Romagna, per esempio a Rimini, le cosiddette ronde esistono già da tempo. Ma, come ha precisato il presidente della Regione Errani, si tratta di una presenza civica della comunità, lontana dai compiti di ordine pubblico. Nel 2003 l’Emilia Romagna ha votato la legge 23 che prevede la presenza di cittadini volontari presso parchi o scuole, ma nessun compito diretto legato alla sicurezza può esser loro delegato dalle forze di polizia. Ciò che succede a Rimini e in altre città del circondario è una semplice collaborazione dei cittadini, un fatto culturale che è perfino improprio chiamare ronda. E che nulla ha a che vedere con quanto discusso a Roma.

Roberto Chiesa

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