Non cala l'attenzione sul caso della giovane rimasta coinvolta in un incidente stradale nei pressi del confine di San Marino. Suscitò grande clamore mediatico il caso sollevato da un medico del 118 di Sassocorvaro, che denunciò il rifiuto da parte dell'ospedale di San Marino alla ragazzina, italiana. Da parte sua l'Iss rimandò al mittente le accuse e si richiamò alle regole ed ai protocolli con le regioni confinanti.
Ma la determinazione della Regione Marche nel volere andare fino in fondo alla vicenda del presunto soccorso negato alla ragazza ferita in un incidente al confine con San Marino è evidente nelle due interrogazioni presentate in Consiglio regionale sulla vicenda. Una è addirittura firmata dal vicepresidente dell'assemblea legislativa: il consigliere PD Renato Claudio Minardi ricostruisce la notizia che ha avuto tanto clamore sulla stampa e chiede sostanzialmente tre cose: se i fatti si siano effettivamente svolti in questo modo, quali azioni si intenda mettere in campo nei confronti di San Marino per evitare situazioni discriminanti, se si ritiene ancora valida la collaborazione socio sanitaria con San Marino firmata nel luglio 2016. Infine la proposta circa l'opportunità di esprimere, insieme alla solidarietà alla ragazza vittima della vicenda, un ringraziamento al medico autore della denuncia del fatto, che ora rischia un procedimento interno per avere parlato prima con la stampa che con suoi superiori, “per avere denunciato un episodio che altrimenti avrebbe rischiato di non ricevere l'attenzione dell'opinione pubblica e della direzione dei servizi sanitari” scrive Minardi a conclusione della sua interrogazione.
L'altra è firmata da tre consiglieri del Movimento 5 Stelle, che al presidente della Giunta ed all'assessore competente chiedono se è possibile accertare altri casi simili a quanto denunciato e quali siano i risultati dell'applicazione degli accordi con San Marino, in termini economici e di efficacia dei servizi ricevuti ed erogati tra le parti, anche alla luce di dati da loro forniti che evidenziano che, come range, chi ci rimette dall'accordo è la Regione Marche e non la Repubblica di San Marino.
Dall'episodio in questione, su cui l'Iss si è già espresso richiamandosi all'accordo di intesa che regolamenta le prestazioni sanitaria, la discussione sembra scivolare proprio sui contenuti dell'accordo stesso. In via di implementazione, aveva scritto l'Istituto di sicurezza sociale nel comunicato in cui rispediva al mittente ogni tentativo di strumentalizzare il fatto. Ma l'orientamento della Regione Marche non sembra lo stesso. “Fare chiarezza è volontà anche di San Marino” dice il Segretario alla Sanità Franco Santi, l'impressione è che si sia fatta una tempesta in un bicchiere d'acqua - aggiunge - gli accordi con le Regioni vicine funzionano. Ma siamo comunque disponibili a collaborare e migliorare gli accordi per dare risposte migliori in casi di emergenza o urgenza”.
s.b
Ma la determinazione della Regione Marche nel volere andare fino in fondo alla vicenda del presunto soccorso negato alla ragazza ferita in un incidente al confine con San Marino è evidente nelle due interrogazioni presentate in Consiglio regionale sulla vicenda. Una è addirittura firmata dal vicepresidente dell'assemblea legislativa: il consigliere PD Renato Claudio Minardi ricostruisce la notizia che ha avuto tanto clamore sulla stampa e chiede sostanzialmente tre cose: se i fatti si siano effettivamente svolti in questo modo, quali azioni si intenda mettere in campo nei confronti di San Marino per evitare situazioni discriminanti, se si ritiene ancora valida la collaborazione socio sanitaria con San Marino firmata nel luglio 2016. Infine la proposta circa l'opportunità di esprimere, insieme alla solidarietà alla ragazza vittima della vicenda, un ringraziamento al medico autore della denuncia del fatto, che ora rischia un procedimento interno per avere parlato prima con la stampa che con suoi superiori, “per avere denunciato un episodio che altrimenti avrebbe rischiato di non ricevere l'attenzione dell'opinione pubblica e della direzione dei servizi sanitari” scrive Minardi a conclusione della sua interrogazione.
L'altra è firmata da tre consiglieri del Movimento 5 Stelle, che al presidente della Giunta ed all'assessore competente chiedono se è possibile accertare altri casi simili a quanto denunciato e quali siano i risultati dell'applicazione degli accordi con San Marino, in termini economici e di efficacia dei servizi ricevuti ed erogati tra le parti, anche alla luce di dati da loro forniti che evidenziano che, come range, chi ci rimette dall'accordo è la Regione Marche e non la Repubblica di San Marino.
Dall'episodio in questione, su cui l'Iss si è già espresso richiamandosi all'accordo di intesa che regolamenta le prestazioni sanitaria, la discussione sembra scivolare proprio sui contenuti dell'accordo stesso. In via di implementazione, aveva scritto l'Istituto di sicurezza sociale nel comunicato in cui rispediva al mittente ogni tentativo di strumentalizzare il fatto. Ma l'orientamento della Regione Marche non sembra lo stesso. “Fare chiarezza è volontà anche di San Marino” dice il Segretario alla Sanità Franco Santi, l'impressione è che si sia fatta una tempesta in un bicchiere d'acqua - aggiunge - gli accordi con le Regioni vicine funzionano. Ma siamo comunque disponibili a collaborare e migliorare gli accordi per dare risposte migliori in casi di emergenza o urgenza”.
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