Un pollice alzato, un cartello di cartone con la destinazione e magari una minigonna. Serviva questo negli anni '70 per riuscire a farsi dare un passaggio con l'autostop, attività nata addirittura durante la Grande Depressione negli States, quindi 90 anni fa. Senz'altro il periodo di massimo utilizzo sono stati appunto gli anni della beat generation, per poi decadere per essere recentemente soppiantato da app quali BlaBlaCar.
Ma la civilissima Svizzera ha recuperato l'autostop in una nuova versione: le Mitfahrbänkli o panchine condivise. Per farsi dare uno strappo basta accomodarsi sulle apposite panchine dipinte di giallo o viola, a volte dotate di un QR code per collegarsi al sito, come succede a Lugano, ed attendere che un gentile automobilista si fermi.
Sembra che questa iniziativa messa in campo da alcuni cantoni funzioni benissimo, soprattutto dove il trasporto pubblico non è sufficiente. Una condivisione reale e sociale. D'altronde il motto nazionale degli svizzeri è "Uno per tutti, tutti per uno"