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Bruce Springsteen in campo per diritti Lgbt

11 apr 2016
"Alcune cose sono piu' importanti di un concerto rock. Come la lotta ai pregiudizi e all'intolleranza": sono le parole con cui Bruce Springsteen ha annunciato sul suo sito web di aver annullato il concerto previsto al Coliseum di Greensboro, in North Carolina, tappa del suo tour americano con la E Street Band. La clamorosa decisione per protestare contro la legge anti-trasgender varata nello stato della East Coast statunitense. The Boss, dunque, in prima linea per i diritti di gay, lesbiche e bisessuali.

Di quella comunita' Lgbt che dopo la storica vittoria sulle nozze omosessuali alla Corte Suprema subisce in alcuni stati Usa una controffensiva portata avanti dalle forze piu' conservatrici. Come in Mississippi, Georgia, South Dakota e South Carolina. E Springsteen, con una decisione che rischia di essere anche impopolare nei confronti di migliaia di persone che avevano acquistato un biglietto, diventa ora la voce piu' popolare in una battaglia che da mesi vede impegnate tutte le associazioni per i diritti civili. Ma anche l'amministrazione Obama, che minaccia di tagliare i fondi federali agli stati che approvano leggi discriminatorie. "Sento che e' il momento per me e la mia band di mostrare solidarieta' a chi combatte per la liberta' - scrive la rockstar - e per questo, scusandoci con i nostri fan, abbiamo deciso di cancellare il concerto in programma per domenica 10 aprile". Perche' - parola del Boss - e' in atto "un tentativo di rovesciare i progressi compiuti in America sul fronte dei diritti umani e civili da parte chi questi progressi non li accetta. E questa decisone e' il mezzo piu' forte che ho per far sentire la mia voce contro chi vuole riportarci indietro".

E la voce di Springsteen si unisce alle tante voci autorevoli che negli ultimi giorni si sono schierate contro la legge del North Carolina, che in pratica obbliga le persone transgender ad usare, anche nelle scuole, solo i bagni pubblici che corrispondono al sesso registrato alla nascita. Ad esprimere sdegno sono stati i big di Starbucks, Facebook, Apple, Citibank e di decine di altre imprese che hanno anche firmato una lettera aperta in cui chiedono al governatore Pat McCrory di abolire il provvedimento. Anche PayPal ha cancellato i suoi piani per aprire in North Carolina un centro operativo che avrebbe impiegato oltre 400 persone, bloccando investimenti pari a 3,6 milioni di dollari. Alcuni gruppi del settore dell'entertainment, poi, hanno annullato tutte le produzioni televisive e cinematografiche girate o da realizzare in North Carolina. Insomma: la legge anti-trasgender rischia di diventare un boomerang innanzitutto in termini economici, oltre che di immagine.

ANSA

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