Il grano passando per il melograno, dall’uva ai cachi, dalla zucca alle mele, l'autunno è ricco di cibi portafortuna, che poi sono quelli di stagione.
Già diversi popoli antichi, tra cui i Celti, celebravano l’autunno, e in particolare l’Equinozio, riempiendo le tavole di cibo di stagione. Era l’ultimo momento in cui ci si poteva concedere tanta abbondanza prima dell’arrivo del rigido inverno, che a quei tempi rappresentava una minaccia da non sottovalutare, specie per chi non avesse accumulato sufficienti provviste.
Quali sono i cibi autunnali che portano bene e perché sono associati alla fortuna? Il grano, simbolo di fertilità, abbondanza, prosperità. Nell’antico Egitto era simbolo di resurrezione. Ulteriore significato attribuito al grano è quello di crescita e trasformazione spirituale;
L'uva, simbolo di abbondanza, allegria, ricchezza; mela, simbolo di fecondità (la dea Gaia donò una mela a Era quando si sposò con Zeus proprio perché simbolo di fecondità), simbolo di eterna giovinezza (per questo mangiata dalla dea nordica Iduna), e ancora simbolo del sapere tramandato secondo i Celti;
La zucca, nella Bibbia è simbolo della resurrezione, inoltre indica la rigenerazione spirituale; funghi, simbolo di immortalità e di conoscenza; castagne, la tradizione popolare le considera spesso benauguranti.
La melagrana merita un’attenzione particolare perché, oltre a essere di stagione, nel mondo greco-romano è da sempre associata al mito di Persefone, che proprio durante l’Equinozio di Autunno raggiungeva Ade nell’oltretomba, abbandonando temporaneamente la madre Demetra.