Parliamo di panettoni. Di già? chiederete voi. Niente paura, poche settimane e di certo li troveremo in bella vista nelle corsie dei supermercati. Ma qui l'argomento sono i panettoni artigianali e l'appuntamento è a novembre 2021 sul Lago di Lugano per il campionato mondiale del "panetùn", questo dolce tradizionale meneghino che da Milano si è diffuso in tutta Italia, ma anche all'estero, soprattutto nei paesi del Sud America, dove si contano tantissimi emigrati di origine italica di terza o addirittura quarta generazione. Nelle loro valigie di cartone, all'inizio del XX secolo, c'erano anche le ricette delle specialità del paese che lasciavano, alla ricerca di una nuova vita.
Torniamo al concorso, perchè sono al via le preselezioni per questa gara dolcissima. Solo 30 finalisti a gennaio per la finale italiana, tra i quali verranno scelti i 6 che rappresenteranno l'Italia in Svizzera.
Per iscriversi, gara aperta esclusivamente ai professionisti del settore, è necessario compilare e firmare il form che si trova su www.coppadelmondodelpanettone.ch, da inviare entro il 30 settembre 2020 a segreteria@coppadelmondodelpanettone.ch.
"Il nostro - dice all'ANSA Giuseppe Piffaretti, che è il patron della Coppa del Mondo del Panettone - è un evento internazionale, ma siamo consapevoli della vocazione italiana per questo prodotto, che nasce in Italia ed è qui che infatti è presente un numero maggiore di pasticceri che si dedicano con maestria alla sua preparazione. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare solo per l'Italia delle preselezioni, in modo da consentire a un maggior numero di pasticceri di prender parte al concorso".
Infatti i pasticceri italiani sono i favoriti. Per curiosità siamo andati a rivedere la classifica 2019 del miglior panettone italiano, stilata da Gambero Rosso (e curiosamente di milanesi non ce ne sono, segnaliamo Iginio Massari al 7° posto)
Al primo posto Il panettone della pasticceria di Frosinone Dolcemascolo, questa la recensione degli esperti: "Un esempio di leggiadria: composto e regolare all’esterno, con impasto giallino chiaro e luminoso, con l’occhiatura perfettamente allungata verso l’alto e la vaniglia ben visibile. La struttura? Praticamente zucchero filato! Perfetta. Soffice e umido, è delicato, soave, al naso come in bocca, sa di buono, un intreccio equilibrato di burro, lievito e dolce. È accogliente, soffice, gentile, lavorato benissimo, non eccessivo ma complesso e armonico. Pulitissimo. Un panettone che non stanca e invita all’assaggio. Ancora e ancora.
Posizione d'onore per il panettone Opera Waiting e siamo a Poggibonsi in Toscana: "Basso e senza glassa, di un bel color nocciola pieno all’esterno, mentre la mollica è giallina, luminosa, invitante. Soffice al taglio e con una alveolatura allungata, è ben lievitato, leggero e arioso, con una struttura setosa e filante. È un dolce che sa di Natale, con quei profumi di burro e zucchero, farine dolci ben cotte, frutta, vaniglia, un leggero richiamo marsalato dato dall’uvetta e un sapore rotondo. Non eccede in dolcezza, ma seduce con una aromaticità intensa, precisa e caratteristica, sostenuta dalla trama, e un’esplosione di sapori che porta ai panettoni di una volta, ma con quel twist dato dalla nota marsalata"
2 ex aequo al terzo posto. Una pasticceria in provincia di Vicenza, Il Chiosco: "Un ricamo. La struttura precisa e setosa conferma la prima impressione: soffice, corretta, vibrante. Un bell’esemplare ricco – alla vista come al palato – di vaniglia che si fa sentire scrocchiarella sotto i denti. Nell’impasto, di un bel giallo caldo, ci sono uvette e canditi ben distribuiti e di ottima qualità, succosi, freschi, di ottimo taglio e aromatici. I profumi e gli aromi sono pieni, ricchi, pervasivi, caratteristici del dolce delle feste, con burro e frutta in primo piano, e a seguire vaniglia e agrume; e un sapore equilibrato e armonico.
Altro terzo posto ex aequo per Calciano, in provincia di Matera: " Basso e senza glassa, color nocciola scuro all’esterno, giallo acceso e luminoso (e molto invitante) all’interno. Ha una leggera unghiatura sotto la cupola (eredità di forno e tipo di cottura), una bella occhiatura e una struttura soffice e vaporosa, che si sfoglia ben bene. Profumi intensi di lievito, quasi da brioche, e poi latte, burro, agrumi. Un bouquet ricco e armonico, con l’acidità a fare da elemento trainante alla prova olfattiva e a quella gustativa. Dove si rivela composto e ordinato, non troppo dolce: un gusto autentico, arricchito da uvetta enorme e bei canditi.
Da segnalare al 20° posto Rinaldini di Rimini