Immaginate la sorpresa degli abitanti di Settecani, ridente paesino modenese, quando aprendo i rubinetti di casa, hanno visto uscire non limpida e trasparente acqua, ma profumato vino rosso: un fiume di Lambrusco! Colpa (o merito) di un guasto tecnico alla cantina sociale del paese. E così il lambrusco invece di venire imbottigliato è finito nelle case, o meglio nei lavabi, nei bidet, nelle vasche.
Subito (peccato!) sono stati allertati i tecnici ed Hera che hanno risolto il problema in solo un'ora.
Un sogno divenuto realtà per molti estimatori di uno dei vini italiani più noti al mondo (qualcuno dice il più conosciuto), di cui si parla addirittura dal XIII° secolo in cronache storiche, celebrato dal Liga nel suo Lambrusco e popcorn e da poeti, come Luigi Bertelli, detto il Vamba, con la sua Ode al Lambrusco:
“Guarisce l’emicrania e il raffreddore, il mal di nervi e la malinconia
......
Oh! se bevesser tutti un tal liquore ritornerebbe a noi l’età dell’oro,
ché ognun faria di miel l’anima, e il core zucchero diverrebbe
e fra di loro s’amarebber di cuor gli uomini tutti e sparirebber dalla terra i lutti.
Oh! liquor glorioso almo e giocondo che hai d’Esculapio i merti
e il buon umore risvegli in ogni core
in fondo in fondo cacci ogni affanno e plachi ogni dolore,
O balsamo divin dimmi che sei se il nettare non se’ tu degli dei?”