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Gabriele Ciampi, unico italiano in giuria ai Grammy

30 gen 2018
Non sono sorpreso della vittoria di Bruno Mars, quando ho preso in mano lo spartito mi sono subito accorto che si trattava di musica di qualità", Gabriele Ciampi, unico compositore e musicista italiano a far parte della commissione di 100 membri che ha votato ai Grammy non ha dubbi: Bruno Mars vincitore dei premi più importanti, meritava di vincere. "Non tutti sanno che Bruno Mars ha composto quel brano al pianoforte e poi lo ha sviluppato con i suoi arrangiamenti elettronici. Mars è un musicista vero, che viene da una famiglia di musicisti e fa musica di qualità. Quindi io quando ho confrontato la sua partitura con quella, per esempio, di Despacito non ho più avuto dubbi. So che c'è stata un po' di delusione soprattutto per il fatto che una canzone come Despacito è molto più popolare ma i Grammy non sono un premio alla popolarità, io li considero un concorso per artisti emergenti, perché è sufficiente che sia uscito un cd per poter concorrere. I Grammy premiano la qualità della musica, la commissione esprime un giudizio tecnico dal punto di vista melodico e armonico dei brani, quindi non mi sono stupito che abbia vinto un brano di qualità superiore". Ciampi era alla cerimonia, "seduto nel parterre, ho avuto dunque modo di seguire la serata da vicino, mi ha emozionato Lady Gaga. Cantare e suonare al pianoforte un pezzo come quello non è da tutti, è una di quelle prove che fanno capire se sei brava o se te ne devi tornare a casa e lei è brava e innovativa". Ciampi ieri sera era a New York ma di solito divide il suo tempo fra l'Italia e Los Angeles "Cinque anni mi è stata data l' opportunità di lavorare negli Stati Uniti e l'ho colta, mi sta dando soddisfazioni". Ciampi ha suonato alla Casa Bianca, invitato nel 2015 da Michelle Obama. "Ma sono italiano e sono orgoglioso di esserlo e quello che voglio dire è che anche noi abbiamo i nostri Oscar della musica ovvero Sanremo. Io a Sanremo credo e penso che con un sistema di giuria diverso, con un maggior peso alla giuria di qualità, che ora incide sul 25% del giudizio finale, crescerebbe l'attenzione per la musica. Già quest'anno Baglioni ha fatto una grandissima rivoluzione dando importanza agli autori e tornando alle eliminazioni, tutto molto giusto, ma se in futuro si desse più peso alla giuria di qualità, Sanremo assumerebbe una maggiore importanza dal punto di vista artistico". Musica e pubblico italiano regalano molto."Il pubblico italiano, Milano, Roma Napoli, è quello che ti da più soddisfazioni, è il più preparato. Io comunque sono dell'idea che se hai talento alla fine emergi. La musica è come un piatto al ristorante, se non piace il problema non è di chi lo mangia che non l'ha capito. Se un brano non piace il problema è di chi lo ha composto. Il pubblico ha sempre ragione". L'eccellenza italiana c'è "dobbiamo solo crederci un po' di più. Sanremo va tutelato, non bisogna continuare a parlarne male è un patrimonio che va conservato e la musica italiana va riportata al fasto di un tempo. La musica popolare va tutelata, è la musica che parla a tutti, bisogna però tornare a badare più alla qualità che all'immagine". I talent servono? "I talent per me sono la rovina della musica. Il lato positivo è che lancia, crea il personaggio ma poi il personaggio schiaccia l'artista. C'è bisogno di costruire prima le basi, altrimenti poi il castello crolla presto"

fonte ANSA

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