Nel Regno unito è stato condotto un sondaggio che ha fatto emergereun dato quantomeno singolare ovvero che ben 13mila bambini considerano come videogame la professione percorribile rispetto a quelle tradizionali. Lavorare nel settore videoludico sta diventando sempre più un aspirazione professionale dei giovani di oggi, a conferma arriva un sondaggio condotto in Inghilterra dall’Associazione Nazionale degli Insegnanti, dallo University College di Londra, l'OCSE Education and Skills in collaborazione con il Supplemento educativo del Times, che su un campione di tredicimila studenti di scuole elementari inglesi in età compresa tra i 7 e i 11 anni hanno messo al primo posto delle loro aspirazioni professionali la tecnologia. Il dottore, il calciatore e perfino l'astronauta vanno nel dimenticatoio soppiantati anche dalle più recenti e mediatiche professioni dello Cheff alla Simone Rugiati o Alessandro Borghese. La classifica delle nuove professioni vede con il 21% il sogno di sfondare nel mondo dello sport quindi l'insegnante (11%), il veterinario(7%), e con il 6% la tecnologia come futura professione.
Questo studio ha messo in evidenza come sia cambiata nel tempo l'aspirazione dei bambini nel mondo del lavoro con una preponderante presa di posizione dei nuovi sistemi di comunicazione e sulla crescita delle consolle di nuova generazione sempre più orientate sul gioco online. Le figure degli influencer e degli streamer di You Tube hanno sostituito le star di cinema e televisione e i "videogamer" di professione sono visti come nuovi campioni da emulare.
Ma il sondaggio fa emergere un altra differenza e questa volta di sesso, le femmine sono più propense alla carriera di insegnante seguita da veterinario e ginnasta, (mentre per i ragazzi la professione sportiva si è posta accanto ai social media, videogiochi e forze armate), mettendo in luce la loro quasi indifferenza al mondo del videogame. Ciò sottolinea l’urgenza di rapporti sempre più stretti tra datori di lavoro e scuole, per garantire loro un ampio accesso in una vasta gamma di settori e aiutandoli a sviluppare una propria consapevolezza professionale fin dalla tenera età, si deve garantire che tutti i bambini, indipendentemente dal genere e dal background, possano realizzare appieno il loro potenziale".