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Il 1789 è l’anno in cui i francesi scoprirono l’America!

Gli "strafalcioni" di maturandi e professori agli esami 2019

di Lia Fiorio
5 lug 2019

Purtroppo gli studenti sono capaci di errori imperdonabili durante interrogazioni o esami. Ma anche i professori non scherzano con i loro strafalcioni. È quanto emerge da una lunga lista di “orrori” degli insegnati segnalati dal sito Skuola.net e da Leggo e relativi alle prove orali della Maturità 2019. 

Errori dei professori: secondo una docente di storia dell’arte il drammaturgo siciliano Luigi Pirandello sarebbe stato anche l’autore di ‘Se questo è un uomo’, la famosissima opera di Primo Levi. Mentre in qualche caso a Italo Svevo sono state accostate la novella ‘Rosso Malpelo’ di Verga e la poesia ‘Ed è subito sera’ di Salvatore Quasimodo.

I Malavoglia vendevano “lupetti” (e non i lupini) e il segretario del Pci era Palmiro Tognazzi. Qualche docente ha insistito che Gabriele D’Annunzio non era un esponente del Decadentismo. Un’altra insegnante avrebbe sostenuto la tesi che non c’è un nesso tra Giuseppe Ungaretti e l’Ermetismo.

Un docente di storia per ben due volte avrebbe affermato che “la Seconda guerra mondiale scoppiò nel 1915”. Altre frasi incredibili: “Il 1789 è l’anno in cui i francesi scoprono l’America” e “durante la Prima Guerra Mondiale gli Stati Uniti erano alleati della Germania”.

Leggo ha elaborato una sorta di ‘top ten’ degli strafalcioni dei professori all’Esame di Maturità 2019. In cima alla lista c’è: “Gino Bartali? eroe degli anni ’80”. Tra gli altri, subito dopo: “L’America? Si trova a Est del mondo”, “Il Venezuela sta in Asia”, e non è mancata un po’ di confusione tra geometria e letteratura. “Mi parli del teorema di Petrarca”. E la Seconda Guerra Mondiale? “Per colpa di Hitler, che ha invaso Pearl Harbor”. Speriamo si tratti solo di distrazione da caldo.

Errori dei maturandi: la letteratura, italiana e internazionale, è senza dubbio un evergreen di tutte le compilation di strafalcioni che si rispettino. E anche quest’anno i ragazzi sono stati all’altezza dei loro predecessori. Iniziando da uno dei poeti più presi di mira durante questa Maturità: Gabriele D’annunzio, che se per qualcuno è stato uno dei primi “estetisti” d’Italia (ormai un classico), per altri invece - nascondendo forse un velato insulto - è definibile come “poeta water”.

Per non parlare del povero Giovanni Verga, a cui tolgono la paternità dei Malavoglia, affermando come l’opera sia nata dalla penna di Italo Svevo. Ce n’è anche per l’amatissimo Luigi Pirandello, il cui famoso Enrico IV si è trasformato in Luigi XIV; in fondo si tratta sempre di un nome con un numero a fianco. 

Neanche Dante hanno lasciato riposare tranquillo: c’è infatti chi ha attribuito a lui la composizione del X Agosto (che invece è di Pascoli), e chi, più audace, l’ha definito come uno dei più noti ebrei italiani. Sugli autori più recenti non è che vada molto meglio: parlando di 1984 di Orwell, una ragazza ha chiamato ripetutamente in causa il protagonista Will Smith (proprio lui, l’attore) invece che Winston Smith; evidentemente si tratta di una sua grande fan.

Anche in storia i maturandi si sono dati da fare, interpretando passato, presente e futuro a modo loro. Infatti non si sono limitati a stravolgere le battaglie avvenute nel passato, indicando ad esempio Italia e Germania alleate durante il primo conflitto mondiale o proclamando Mussolini governatore d’Italia nel 1915, ma sono andati anche a fare previsioni su un nostro ipotetico futuro, tirando fuori una - nella loro testa evidentemente non troppo improbabile - terza guerra mondiale e collocandone addirittura l’inizio (già avvenuto) in India. Una fantasia da far invidia.

Neanche la storia più antica si è salvata: per uno studente Tito Livio in realtà altro non era che uno degli Imperatori romani, mentre per un altro Garibaldi visse attorno al 1300. Ma gli strafalcioni storici più creativi sono stati soprattutto due, entrambi sulla Guerra Fredda e sull’interpretazione dell’aggettivo “fredda”: secondo il primo maturando, l’aggettivo è riferito al fatto che la Guerra fu combattuta “senza sentimento”, in maniera crudele e distaccata; mentre per il secondo, un po’ più pratico, la Guerra è così chiamata perché ha avuto come luogo di svolgimento la Siberia. Forse aveva informazioni che noi ignoriamo. 


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