Il 3 luglio del 1971 moriva, per overdose di eroina, Jim Morrison, leggenda del rock. Il corpo fu rinvenuto nella vasca da bagno del suo appartamento a Parigi.
Aveva solo 27 anni, ed entrava, suo malgrado, nel Club 27, espressione che iniziò ad essere usata a partire dal 1994 quando, data la coincidenza dell'età, la morte di Curt Cobain venne posta in relazione a quelle di Brian Jones (Rolling Stones), Jimi Hendrix e Janis Joplin, morti tutti all'età di 27 anni, nel breve periodo tra il 1969 e il 1971.
Esce in questi giorni negli Stati Uniti per HarperCollins, un libro dove la sorella di Jim, Anne Morrison Chewning, apre il baule dei ricordi.
Solo dal 2009, la donna, oggi settantaquattrenne, ha avuto accesso agli scritti e ai taccuini di suo fratello Jim, conservati nel caveau di una banca. Anne racconta così quel momento: "Mi sentii sopraffatta dall'emozione. Non mi rendevo conto di quante carte avevamo - è stato eccitante, perché desideravo da sempre poter vedere quei documenti. Poi, naturalmente, abbiamo pensato a cosa farne».
In cassaforte c’erano 28 diari dove Jim Morrison aveva annotato pensieri, idee per sceneggiature e naturalmente, testi per canzoni. C'erano le prime poesie scritte dal cantante quando era uno studente, una sceneggiatura intitolata "The Hitchhiker", l’autostoppista, oltre a tante foto di famiglia.
C’era anche un documento intitolato “progetto per un libro”. Grazie a questo ritrovamento, Anne ha potuto ricostruire le opere di suo fratello, lavorando con un vecchio amico di Jim, Pal Lisciandro (autore dell’introduzione) per mettere in ordine cronologico tutti i documenti; un lavoro davvero impossibile, considerato che la leggenda del rock non annotava quasi mai le date di ogni suo scritto!
Il risultato di questo mastodontico lavoro è stato un volume di ben 600 pagine chiamato: "The Collected Works Of Jim Morrison", una vera chicca per i fans del "Re Lucertola"!
Tra gli appunti di Jim c'era anche il progetto di trascrivere per intero il processo di Miami del 1970, quando il leader dei Doors fu accusato di aver mostrato i genitali, durante un concerto al Dinner Key Auditorium.
Anne Morrison Chewning riferisce che quel processo fu “un momento cruciale” per la vita e la carriera di Jim che, sempre secondo i suoi scritti, gli fece pensare di dedicarsi completamente al cinema: “La gioia di esibirsi è finita, ora c’è quella dei film“.
Secondo quella frase e secondo Anne, quindi, Jim Morrison voleva lasciare la musica per ritornare alla sua passione per il cinema come regista e sceneggiatore e chiudere definitivamente la sua carriera di rockstar.
Un sogno che è stato tragicamente interrotto in quella notte parigina di 50 anni fa.