Che il nostro corpo "rumoreggiasse", ne avevamo il sospetto.....Non fraintendete, non mi riferivo solo a quei suoni che avete sicuramente pensato, ma ad esempio al battito del cuore, al brontolio della pancia o il suono del nostro respiro. Ma ci suono suoni che provengono dall'interno del nostro corpo che non possiamo sentire. Non li sentiamo eppure ci sono, la scienza lo ha dimostrato. Gli studiosi avevano sempre sospettato che le nostre cellule producessero vibrazioni, ma oggi ne abbiamo la certezza.
Questa straordinaria scoperta ha dimostrato che le proteine del corpo umano vibrano come le corde di uno strumento musicale. Sono riusciti a registrare nel dettaglio le vibrazioni del lisozima, una proteina antibatterica, presente in molti animali e nell’uomo. Questi piccoli movimenti, che persistono nelle molecole come il suono di una campana, consentono alle proteine di legarsi tra loro in un processo indispensabile per sostenere le funzioni biologiche vitali. “Se si tocca una campana il suo suono persiste nell’aria con delle sue specifiche caratteristiche legate alla campana stessa, le proteine si comportano allo stesso modo”.
A questo punto potremmo anche azzardare con il dichiarare che la vita ha una propria sinfonia che risuona dalle proteine dei corpi animati i quali vibrano ciascuno con le proprie caratteristiche e che con la sua “musica” il corpo riesce ad eseguire diverse funzioni biologiche fondamentali come ad esempio assorbire ossigeno, riparare le cellule e duplicare il DNA.
Alcuni studiosi italiani sono riusciti, servendosi di un microscopio a forza atomica, a registrare il suono delle cellule. Hanno, inoltre, dimostrato che il suono prodotto dalle cellule del nostro corpo rientra nel range dell’udibile umano e che per poterlo ascoltare basta solo alzare il volume del segnale. Ciascuna unità biologica vibra in modo differente a seconda del suo stato di salute e dell’attività che sta svolgendo. La differenza di suono più evidente è fra le cellule sane e quelle sofferenti che sembrano produrre più che un suono, un rumore sgradevole. Ulteriori esperimenti in laboratorio hanno mostrato che, per effetto della risonanza, le cellule sono sensibili alla musica che arriva dall’esterno. Ad esempio, l’ascolto della musica classica o jazz ne allunga la sopravvivenza di due mesi.
La comunicazione intercellulare attraverso il suono avviene molto più rapidamente di quella generata dai segnali chimici e veicola informazioni essenziali per la vita e per mantenere lo stato di salute. Alla luce di queste nuove straordinarie scoperte diventa davvero interessante la prospettiva di un possibile uso delle vibrazioni, ovvero dei suoni, per curare diverse patologie.
Che la musica facesse bene, lo sapevamo già . Sono innumerevoli gli studi che ne dimostrano l'efficacia...e a dire il vero, ognuno di noi ne ha provato e ne testa la forza quotidianamente, facendosi trasportare dalla musica preferita nei vari momenti della giornata, nei quali troviamo conforto, forza, stimoli consolazione, gioia, stupore, emozione...insomma, ne godiamo.
La musicalità del mondo biologico potrà essere la medicina del futuro?
Beh! Chissà...forse un giorno potrò guarire dal mio raffreddore ascoltando John Legend....Non sarebbe davvero male
Pace, buona vita e buona musica