"Mi sono chiesto spesso cosa avrei provato il giorno in cui avessi deciso di considerare giunta alla sua fine naturale la mia carriera musicale. Ora lo so: mi sentirei un po' destabilizzato, un po' elettrizzato e un po' sollevato": così Paul Simon, rivolgendosi direttamente ai suoi fans con una lettera personalizzata e diffusa via web, ha annunciato il suo ritiro dalla scene. Il cantante newyorkese, 76 anni, lascerà il palco al termine del suo Farewell Tour, che comincerà il prossimo 16 maggio a Vancouver, in Canada e si concluderà a Londra il 15 luglio. Nessuna tappa italiana. Era il 1957 quando, per una piccola casa discografica chiamata Big Records, Paul Simon incise a New York insieme ad Art Garfunkel il suo primo disco. Con lo pseudonimo di Tom & Jerry, i due compagni di liceo, che sarebbero presto diventati famosi come Simon&Garfunkel, incisero il singolo "Hey, Schoolgirl". Il brano non ebbe molto successo, salì fino al 49/mo posto delle classifiche e fu presto dimenticato. Oggi, a 61 anni di distanza da quel giorno, Paul Simon ha deciso che è venuto il momento di dire addio. Il prossimo 15 luglio, a Londra, sarà il suo ultimo concerto. Poi scenderà definitivamente dal palco e se tornerà ad esibirsi lo farà "soltanto in sale acusticamente purissime, e a scopo benefico a favore di associazioni ecologiche che si impegnano per salvare il pianeta" ha scritto nella sua lettera. "Mi piace fare musica, la mia voce è ancora forte, e la mia band è un affiatatissimo gruppo di musicisti di talento - ha scritto -. Ma, sfortunatamente, abbiamo perso il nostro primo chitarrista e mio grande amico da 30 anni, Vincent N'guini, morto lo scorso dicembre". Questa perdita, unita ai periodi che lo costringono lontano da casa, lo hanno indotto a prendere la decisione. "Sento che i viaggi e il tempo sottratto alla mia famiglia richiede un pegno da pagare che mi toglie la gioia di suonare - ha scritto Simon -. Vorrei lasciare con un grande 'Grazie' alle tante persone che in tutto il mondo attraverso questi 50 anni sono venute a vedermi suonare". E' successo in ogni angolo del mondo, dal Nord America all'Australia, dal Sud America all'Europa. Ma se c'è un continente al quale Paul Simon si sente di dover dire grazie, quello è l'Africa: attraverso la collaborazione in particolare con i Ladysmith Black Mambazo e la loro township music, Simon - parole sue - aprì la sua musica "a nuove frontiere". Autore di alcuni dei brani che hanno segnato la musica pop di tutto il '900 (Sound of Silence, Bridge Over Troubled Water, Graceland), in carriera Paul Simon ha vinto ben 16 Grammy, nel 2001 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, nel 2006 Time lo ha indicato tra le "100 persone che hanno dato forma al mondo", mentre nel 2015 la rivista Rolling Stone lo ha inserito tra i "100 cantautori di tutti i tempi". "Sono molto riconoscente per aver avuto una carriera tanto appagante - ha scritto nella sua lettera di saluto -. E, soprattutto, sono riconoscente a tutti coloro che hanno sentito nella mia musica qualcosa che ha toccato il loro cuore"
fonte ANSA
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