Alcuni l'hanno paragonata addirittura ad un attrezzo di tortura, altri la considerano un salvavita necessario, chi la usava già pre-covid per via della professione che la imponeva, e infine ci sono quelli che non l'avevano mai vista da vicino: stiamo parlando della mascherina, imposta ora per poter uscire di casa.
Ma questo "orpello infernale" per alcuni, impone a tutti di parlare in modo diverso, quasi innaturale perché non facendo vedere la bocca diventa un impresa farsi capire. E qui inizia la sfida nella sfida, ossia , la prima di non lasciare spiragli al nemico, il Covid-19, e l'altra comunicare con i nostri simili, a loro volta mascherinizzati.
E' partita la tanto attesa e sospirata fase 2, quella che ci consente uno spiraglio di libertà in più ci permette di poter tornare a vedere parenti o meglio, congiunti che fino a ieri era possibile solo vedere attraverso i social. Ma non saranno solo congiunti quelli con cui avremo a che fare, ci saranno anche persone alle quali ci rivolgeremo per svariati motivi ed è lì che viene il difficile ... dobbiamo farci capire.
Non è solo una questione di volume, indossare la mascherina porta inevitabilmente ad un ovattatura delle parole che se non ben scandite risultano di difficile comprensione a chi ascolta. Dobbiamo innanzi tutto imparare a guardare negli occhi la persona con la quale parliamo, scordiamo il multitasking in questo momento, concentriamoci solo sulla persona che sta davanti a noi.
Pensate che stanno valutando le mascherina con una finestrella trasparente sulla bocca per le sedute di logopedia, ma anche per i non udenti e coloro che insegnano le lingue straniere.
Consultando degli esperti del settore abbiamo potuto appurare che è importantissimo parlare più lentamente scandendo molto le parole ed evitando di mangiarle, alzando il volume della voce anche in assenza di supporti divisori come pareti in plexiglass o affini.
Tenere ben presente che il volume della frase dovrà essere lo stesso per ogni singola parola, evitiamo quel "sali e scendi" che sarebbe deleterio, parlare muovendo molto le labbra, nessun borbottamento che risulterebbe incomprensibile all'altro.
Le pause tra una parola e l'altra devono necessariamente essere nette, che si capisca distintamente il distacco tra una parola e l'altra, dando la possibilità all'altro di seguire con maggior rilassatezza. Comunicare attraverso la mimica diventa fondamentale, sia essa dettata dagli occhi, dal gesticolare con le mani, comunque attraverso mezzi che sappiano trasmettere emozioni, o concetti espressi a gesti e sorrisi. A questo proposito quando sorridete allargate di più la bocca, così facendo permetterete agli angoli della stessa di essere visti attraverso la mascherina.
Imparare ad esprimersi usando la parola come dettaglio di arricchimento, ma il grosso lasciamolo fare ai gesti, fatti in modo che siano efficaci e poi abbandonare le ridondanze linguistiche. Proteggere la voce in questo momento è più che mai fondamentale soprattutto se è lo strumento di lavoro quindi bevete molto per idratare le corde vocali.
Se non riuscite ad esprimervi con la bocca dietro la mascherina, forse è il momento di lasciare che parli il cuore per voi, e lui sa sempre come farsi capire, trova sempre la via per raggiungere il suo congiunto nel petto di chi ascolta...