Taylor Swift ha detto:"Ci sarà gente che vorrà appropriarsi del vostro successo, ostacolarvi, prendere il merito di cose che fate voi o della vostra fama. Concentratevi sul lavoro, non lasciate vincere questa gente. Un giorno, quando sarete arrivate dove volete, vi guarderete intorno e vedrete che le persone che contano sono le altre". Una chiara frecciata al rapper, che ha scritto in una sua canzone 'sento che io e Taylor potremmo ancora fare sesso. Ho reso quella puttana famosa". La risposta della Taylor è arrivata in mondovisione, mentre teneva il grammofono d'oro dei record in mano.
Alla 58/a edizione dei Grammy, andata in scena allo Staples Center di Los Angeles, non è certo mancato lo spettacolo. Duetti originali, tributi emozionanti, performance eccezionali, polemiche, messaggi politici e, per quanto riguarda i premi, una distribuzione equalitaria, che ha visto accontentati tutti i grandi protagonisti.
Kendrick Lamar, arrivato con undici nomination, ha vinto cinque grammofoni, sbancando in quasi tutte le categorie Rap con il suo album "To Pimp a Butterfly". Ed Sheeran ha vinto il premio per la migliore canzone, con "Thinking Out Loud", Taylor Swift quello per il migliore album dell'anno, con "1989", diventando l'unica donna ad avere vinto due volte in questa categoria. A Mark Ronson e Bruno Mars il premio più ambito, quello per il migliore disco dell'anno, andato al loro "Uptown Funk".
Toccanti le performance di Lionel Richie, protagonista di un medley con le sue canzoni più famose "Love Oh Love" e "All Night Long". La sua esibizione è stata anticipata da un tributo a più voci, quelle di Demi Lovato, John Legend, Luke Bryan, Meghan Trainor e Tyrese, e da quello inevitabile a Glenn Frey, compianto leader degli Eagles. I suoi compagni hanno cantato, ottenendo una standing ovation, il loro cavallo di battaglia "Take It Easy".
Il gruppo è stato preceduto da Stevie Wonder, che ha auspicato un mondo dove "tutto sia accessibile a tutti i disabili". E mentre Rihanna, per un presunto malessere, cancellava la sua perfomance a pochi minuti dall'entrata in scena, è arrivato il tributo più atteso, quello di Lady Gaga, incaricata dalla Record Academy di ricordare David Bowie.
Alla 58/a edizione dei Grammy, andata in scena allo Staples Center di Los Angeles, non è certo mancato lo spettacolo. Duetti originali, tributi emozionanti, performance eccezionali, polemiche, messaggi politici e, per quanto riguarda i premi, una distribuzione equalitaria, che ha visto accontentati tutti i grandi protagonisti.
Kendrick Lamar, arrivato con undici nomination, ha vinto cinque grammofoni, sbancando in quasi tutte le categorie Rap con il suo album "To Pimp a Butterfly". Ed Sheeran ha vinto il premio per la migliore canzone, con "Thinking Out Loud", Taylor Swift quello per il migliore album dell'anno, con "1989", diventando l'unica donna ad avere vinto due volte in questa categoria. A Mark Ronson e Bruno Mars il premio più ambito, quello per il migliore disco dell'anno, andato al loro "Uptown Funk".
Toccanti le performance di Lionel Richie, protagonista di un medley con le sue canzoni più famose "Love Oh Love" e "All Night Long". La sua esibizione è stata anticipata da un tributo a più voci, quelle di Demi Lovato, John Legend, Luke Bryan, Meghan Trainor e Tyrese, e da quello inevitabile a Glenn Frey, compianto leader degli Eagles. I suoi compagni hanno cantato, ottenendo una standing ovation, il loro cavallo di battaglia "Take It Easy".
Il gruppo è stato preceduto da Stevie Wonder, che ha auspicato un mondo dove "tutto sia accessibile a tutti i disabili". E mentre Rihanna, per un presunto malessere, cancellava la sua perfomance a pochi minuti dall'entrata in scena, è arrivato il tributo più atteso, quello di Lady Gaga, incaricata dalla Record Academy di ricordare David Bowie.
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