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Baku 2015: oggi l'Atletica, poi toccherà a Nuoto e Judo

21 giu 2015
Baku 2015: oggi l'Atletica, poi toccherà a Nuoto e JudoBaku 2015: oggi l'Atletica, poi toccherà a Nuoto e Judo
Baku 2015: oggi l'Atletica, poi toccherà a Nuoto e Judo - Ecco quanto hanno fatto gli atleti sammarinesi che hanno gareggiato nei primi 10 giorni di Giochi.
L'aria condizionata che sbuffa a tradimento da ogni buco aiuta a congelare i momenti più belli di questa prima fase dei Giochi. Con la copertina patatinata che spetta ad Arianna Perilli. Quasi fuori dopo la prima serie, con l'argento vivo addosso e quello vero al collo nel primo pomeriggio. La sua
Carta che le farà vivere le Olimpiadi a fianco della sorella è la storia più bella di questi Giochi che ci ha riportato ai tempi degli eroici fratelloni Abbagnale o a quelli quasi da cinema muto dei fratelli Piero e Raimondo D'Inzeo.
Alessandra ci ha gelato il sangue, praticamente dentro e invece fuori tempo di un panino. Perchè bastava 21 e ha fatto 20. Ma un campione non fa 21, fa 25 o 20. Però se fa 20 un campione ha il fuoco dentro che lo tormenta e infatti la medaglia se la prende un paio di giorni dopo nel doppio con Manuel Mancini. Altro drammatico finale allo shoot off e riscatto per due. Anche per Manuel che nell'individuale ha fatto 75 e poi 48 in qualifica e poi in finale solo 5.
Poteva vincere un set Letizia Giardi. C'è andata vicina sul 9-6 del quarto ma poco ha potuto contro la solidità della serba Erdelji. Ha messo l'esperienza nella valigia insieme ai libri di studio che ha portato anche qui. Lo sport è un aspetto, non la vita. E' quello che deve aver pensato anche Michele Ceccaroni quando ha scoperto di essere in sorte al numero uno del tabellone, il russo Denisenko. Voleva fare di più Michele, ma cosa altro gli si poteva chiedere se non finire in piedi come appunto ha finito? E poi quel che restava di Lele Guidi sbucato da una coltre invernale di coperte, pieno di antibiotici e con la tosse a condizionare il proverbiale sorriso. La mente non al top condizionava il braccio e non ha tirato da Lele Guidi. Sulla riva del fiume era seduto l'olandese Van Der Ven e addio.

Roberto Chiesa

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