E' la stessa apertura dell'anno scorso, quella tra Pesaro e Brescia che però cambiano il finale. Vince la Germani all'Adriatic Arena che neopromossa non è più e si giova di innesti di qualità ad esempio Hunt. Attorno al capitano Ceron invece il roster di Pesaro è molto rinnovato e parte bene. Più precisa della Leonessa, la Vuelle sta in campo che difesa aggressiva, ma non fallosa e per i lombardi ospiti trovar la via del canestro è davvero un'impresa. Che per un quarto non riesce, se è vero come è vero, che al decimo Pesaro è avanti di 9 sul 26-17. Il secondo comincia con un paio di minuti senza far canestro, poi Brescia serra le fila e comincia le manovre di rientro. Avvicinamento si, ma Pesaro resta avanti grazie ad un buon uso del tiro da tre che porta all'intervallo lungo le squadre sul 40-36. Il lato B della partita è in salita per Pesaro, con Mika e Bertone limitati da 3 falli ciascuno e i fratelli Vitali aprono il gas per un -2 pienamente operativo. Di qui sale in cattedra Landry che segna 10 punti in 8 minuti per il sorpasso, prima volta in un match poi nuovamente ribaltato tra l'entusiasmo del pubblico di casa da un paio di giocatone di Moore, che finirà con 20 punti all'attivo. 55-52, semplicemente più 3 quando comincia l'ultimo quarto e la Vuelle allunga ancora. 59-52 dopo un paio di minuti e sembra proprio l'apparecchiata ideale per il primo successo. Che invece non ariva. Nonostante Hunt lasci per 5 falli, Brescia resta aggrappata d'esperienza al match e nell'ultimo minuto di gara Moore si intesta i 5 punti decisivi per portare Brescia 70-73 quando la sirena suona, amara.
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