Vince a Bologna dopo 21 anni e scatta verso una salvezza che ora potrebbe davvero arrivare. Dall’Ara espugnato al termine, di questi tempi meglio sottolinearlo, di una partita vera. Un tempo per annusarsi, pungersi, picchiarsi e cercare il punteruolo per forzare la partita che poi si spacca in apertura di secondo tempo quando Ficcadenti e Marin presentano un Cesena da corsa. Passa almeno un minuto Jimenez si accentra e cerca l’altro palo, Viviano si oppone poi muro sulla prima volèe di Giaccherini e la seconda è quella del paradiso. Il Bologna fa tilt e rischia il game over per 2 volte in 180 secondi. Gli attori sono gli stessi: Giaccherini e Viviano finisce sempre per il portiere. Malesani chiama Ramirez perché ha bisogno di forze fresche e qualche idea, di là fa fuori Jimenez che gradisce meno di zero ma capirà. Anche perché subentra Malonga che diventa al minuto 38 l’uomo delle olive nel Martini. Il suo raddoppio è uno scatto poderoso versa la salvezza in una bagarre che ora coinvolge anche Lecce e Catania. Mentre in tribuna d’onore finisce a mucchio, in casa Bologna ci si interroga. La squadra sembra aver staccato la spina e 40 punti non basteranno. Correttivi, più che graditi, diventano indispensabili.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
Riproduzione riservata ©
