Per concedersi un clamoroso bis, Pablo Castrillo ha scelto una giornata da tregenda. Una delle tappe più dure quella con arrivo avvolto nella nebbia al termine dalla temibilissima salita di Valgrande Pajares Cuitu Negru. 143 chilometri affrontati ad una velocità sostenuta, al limite del proibitivo se commisurata alla difficoltà del tracciato. Molti i tentativi di fuga fin dai primi chilometri che non hanno portato effetti se non quello di frazionare il gruppo in più tronconi. Il plotone comunque si ricompatta a 90 km dal traguardo quando c'è ancora tutta la vita da pedalare. C'è sempre movimento in testa e vanno via in 20 tra i quali anche Lorenzo Fortunato e Marco Frigo a dar un segno d'Italia, ma dopo la sparata e con la strada che comincia davvero a salire pian piano la testa della corsa perde i pezzi. Sull'ultima asperità rimangono Sivakov, Vlasov e Castrillo. A 6 km dal traguardo comincia la corsa nella corsa, quella per la maglia rossa. Da leggere in questa ottica lo scatto di Mikel Landa. Ma i giochi da aperti si infiammano quando nella bagarre entrano Lipowitz e soprattutto Primoz Roglic. Davanti intanto Castrillo se ne va al momento giusto abbandonando i tatticismi e gestendo sul traguardo il tentativo di rimonta di Vlasov. O'Connor prova a tener duro e resta in rosso con Roglic però sceso sotto il minuto di ritardo: da oggi gli legge la targa a 43''. Terzo Mas, oggi con Roglic e in classifica a 2'23''. Domani ultima giornata di riposo, poi l'ultima decisiva settimana.