Resta in partita per buona parte di essa le T&A, che nella semifinale di Champions Cup incrocia i Neptunus Curaçao di Rotterdam. Poco o nulla da vedere nei primi tre attacchi, poi qualcosa si accende nella parte bassa del quarto inning, quando i due doppi consecutivi di Dulle e Diaz sbloccano il risultato, con Kimborowicz a gestire poi bene lo split che il lineup sammarinese converte nelle due eliminazioni necessarie a chiudere il parziale.
Il problema è che San Marino non scalfisce Diegomar Markwell, che chiuderà con 8 valide concesse in 121 lanci – tutti quelli della partita, per il pitcher olandese.
In difficoltà – di contro – il monte sammarinese, con Perez a rilevare Kimborowicz quando anche Fernandes impatta un doppio. Il rilievo approccia come peggio non potrebbe, con il lancio pazzo che porta al 2-0 avversario.
Il gap diventa poi incolmabile al settimo attacco, quello che Ascanio è chiamato a suturare e che invece costerà la decisiva emorragia: il singolo di Diaz e Kemp colpito al piatto su situazione di conto pieno, portano Rotterdam sul 4-0. Il 32enne venezuelano va in confusione, incassando anche il singolo di Muller che porta a casa due punti, mentre il 7-0 è figlio di un lancio pazzo che chiude in disgrazia la parentesi di 13 lanci della sua partita.
Sul monte sammarinese chiude Cherubini, mentre è Chiarini a toccare il cuscino di casa base nell'ultimo attacco della T&A – quello che porta al punto della bandiera. Finisce 7-1, con Rotterdam a giocarsi la finalissima contro Bologna, capace dell'impresa di battere i campioni in carica di Amsterdam a suon di fuoricampo: 9-8 il risultato finale, che concede alla Fortitudo l'opportunità di vendicare la sconfitta patita al Familiestadion di Rotterdam nel 2015.
LP
Il problema è che San Marino non scalfisce Diegomar Markwell, che chiuderà con 8 valide concesse in 121 lanci – tutti quelli della partita, per il pitcher olandese.
In difficoltà – di contro – il monte sammarinese, con Perez a rilevare Kimborowicz quando anche Fernandes impatta un doppio. Il rilievo approccia come peggio non potrebbe, con il lancio pazzo che porta al 2-0 avversario.
Il gap diventa poi incolmabile al settimo attacco, quello che Ascanio è chiamato a suturare e che invece costerà la decisiva emorragia: il singolo di Diaz e Kemp colpito al piatto su situazione di conto pieno, portano Rotterdam sul 4-0. Il 32enne venezuelano va in confusione, incassando anche il singolo di Muller che porta a casa due punti, mentre il 7-0 è figlio di un lancio pazzo che chiude in disgrazia la parentesi di 13 lanci della sua partita.
Sul monte sammarinese chiude Cherubini, mentre è Chiarini a toccare il cuscino di casa base nell'ultimo attacco della T&A – quello che porta al punto della bandiera. Finisce 7-1, con Rotterdam a giocarsi la finalissima contro Bologna, capace dell'impresa di battere i campioni in carica di Amsterdam a suon di fuoricampo: 9-8 il risultato finale, che concede alla Fortitudo l'opportunità di vendicare la sconfitta patita al Familiestadion di Rotterdam nel 2015.
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