In molti ci riprovano, in pochi di riescono, Peter Sagan è di nuovo Campione del Mondo. Sulle strada disegnate col compasso di Doha ha preceduto altri due ex iridati Cavendish e Boonen per un podio griffato. Restano giù Matthews e Giacomo Nizzolo, quinto e primo azzurro al traguardo. Gara durissima di 257 chilometri e qualche spiccio, gruppo frazionato, battaglia fin dal settantesimo chilometro e sprintone finale. Nel deserto ci sono polvere, vento e improbabili curve ad angolo retto e in questo assurdo contesto da videogame il gruppo si spezza in almeno 5 tronconi. In quello buono ci sono Viviani, Nizzolo, Bennati e Guarnieri. Durbrige, Mezgec e Gaviria cadono prima di entrare nel circuito cittadino quando è ormai chiro che tutto quello che conta succederà nel primo gruppo. Da lodare il lavoro del regista Bennati, al suo sesto mondiale, capace di scandire il ritmo e immolarsi in una gara di puro sacrificio. Poi il contropiede dell'olandese Leezer ripreso ai 350 metri dal traguardo e volata scritta. Nizzolo parte ai 200 metri, Cavendish tutto dalla parte di là, mentre Sagan rinviene e sbuca davanti a tutti. E' un bis, anche se una vittoria diversa da quella di Richmond. Gli azzurri, a secco dal 2008 quando vinse Ballan, si consolano con una gara tatticamente ben interpretata e uomini sempre nel vivo della corsa.
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