Sorpresona alla Roubaix. Che va a Matthew Hayman, australiano, non proprio di prospettiva visto che tra 10 giorni compirà 38 anni. E nemmeno campione visto che l'ultima sua corsa l'aveva nel 2011. E sono passati più di 1600 giorni. La vince in una volata a 5 nel velodromo, lui più veloce di Tom Bonen, Stannard e Vanmarcke. E' partito lungo e ha avuto ragione, si è meritato una corsa nella quale è stato davanti per oltre 110 chilometri. E' stata comunque anche la corsa delle cadute. Del vento, dei ventagli che hanno diviso il gruppo. Oltre al solito maledetto pavè. Cancellara il primo favorito ha finito la sua corsa in terra, Sagan (il secondo) ha evitato il groviglio di bici ma si è attardato ed è uscito di scena. A 20 chilometri dall'arrivo si è selezionato il gruppo dei 5 che di lì a poco ha cominciato ad attaccarsi e duellare. Quando sono entrati al velodromo tutti gli occhi e le idee erano su Bonen, già quattro volte vincitore a Roubaix. Proprio per questo il resto della compagnia aveva bisogno assoluto di inventarsi qualcosa. Qualcosa che è riuscita all'australiano Hayman che parte lungo e sorprende la comitiva. Tra gli italiani grande lavoro di Salvatore Puccio, a lungo coi primi, e di Gianni Moscon nome sul quale si fondano gran parte delle speranze azzurre per gli anni a venire.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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