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Crisi Federer, che botta a Gstaad

26 lug 2013
Crisi Federer, che botta a GstaadCrisi Federer, che botta a Gstaad
Crisi Federer, che botta a Gstaad - Il trono l'ha perso da un po', il regno scricchiola ma nella storia del Roger Federer ha scolpito il...
Il trono l'ha perso da un po', il regno scricchiola ma nella storia del Roger Federer ha scolpito il suo nome in maniera indelebile. Resta il tempo che passa beffardo con scarso rispetto perfino degli eroi. Si parlava, a Gstaad, di un malessere alla schiena. Se anche fosse, troppo poco per spiegare come l'ex divino abbia potuto cedere al tedescone Daniel Brands, discreto giocatore e nulla più. Onesto mestierante fuori dai primi 50, ragazzone con passione e professionalità. Non un campione. E fino all'altro ieri Federer avrebbe perso, forse, solo con un campione. 6-3 6-4 in poco più di un'ora. E tanta malinconia. Più usurato che vecchio, Federer è nel momento più difficile di una carriera fantastica. E' sul punto di scegliere se rilanciare per tornare re, o preparare la successione. Valutare bene gli appuntamenti, giocare meno e solo al 100 per cento pensando che il tennis è stato tutto e forse ci sarà ancora bisogno di lui, magari fuori dal campo. Tocca a solo a Roger, svizzero di buona educazione, di maniere eleganti, di buona famiglia che ha dato tanto al tennis e che il tennis ha fatto ricco. Perchè se è difficile arrivare ad essere un numero uno, è anche più complicato non esserlo più.

Roberto Chiesa

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