È una delle competizioni ippiche più famose e prestigiose del mondo, la più ricca della Gran Bretagna, sopravissuta e rafforzata dal peso, immane, della storia. Il Derby di Epsom ha infatti visto partecipare re e sultani, principi e regine nel corso della plurisecolare tradizione ippica che nel Regno Unito, come in nessun altro luogo al mondo, affonda radici solide. E a proposito di reali era presente all’ippodromo, come da tradizione, la massima carica britannica: regina Elisabetta II. Non una presenza di rappresentanza, ma decisamente appassionata e coinvolta: basti pensare che Elisabetta, appena 4 giorni dopo essere salita al trono, arrivò sfiorò la vittoria nel Derby, arrivando seconda. Nell’anno in cui il suo regno festeggia le 60 candeline, quasi fosse un segno del destino, a trionfare è un purosangue dal nome quanto mai fondante per la storia e tradizione anglosassone, quanto quella reale: Camelot. Guidato dal 19enne Joseph O’Brien taglia per primo il traguardo dopo una strepitosa rimonta che lo porta a 5 lunghezze di vantaggio su Main Sequence giunto alle sue spalle dopo una gara d’attacco. Lo straordinario purosangue centra la doppietta dopo l’affermazione al 2000 Guineas Stakes, altra leggendaria corsa ippica. Dovesse poi risultare vincitore anche nella St. Leger Stakes riuscirebbe a centrale la Tripla Corona Inglese, titolo assegnato a chi trionfa nelle tre major race nel corso di una singola stagione. Riconoscimento, questo, che manca nella storia dell’ippica da ben 42 anni.
Luca Pelliccioni
Luca Pelliccioni
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