La Diamond League si prende Parigi a 10 giorni dal 126° anniversario di quando Parigi si è preso la Bastiglia. I fuochi d'artificio sono allora tutti in pista, che inauguriamo con Shelly-Ann Fraser-Pryce: nella più classica tradizione di fulmini giamaicani, la Fraser-Pryce sbaraglia la concorrenza della Okagbare-Ighoteguo e della Gardner, correndo come mai nessuna aveva fatto la più veloce delle discipline sotto il cielo parigino.
Nella finale dei 110 ostacoli ci sono due francesi, che dovranno però accontentarsi delle briciole: troppo veloce il cubano Orlando Ortega, che dopo aver saltato gli appuntamenti americani di Eugene e New York torna alla grande nel circuito Diamond League, mettendosi alle spalle Oliver e Shubenkov – nuovo primatista russo. Ortega vince grazie ad un gran recupero negli ultimi tre ostacoli che gli ha permesso di far segnare il miglior tempo al mondo nella stagione in corso.
Passiamo al mezzofondo, con la gara più veloce della categoria: gli 800 femminili sono roba di Eunice Jepkoech Sum: l'unica volta che non ha vinto – semplicemente – non c'era. La terza vittoria dopo Shanghai e Eugene arriva per la keniota in terra francese e col tempo di 1'56''99, il migliore al mondo per quanto riguarda il 2015. Il primato svizzero della Büchel e il personale della cubana Almanza valgono solo i posti laterali del podio.
Il piatto forte è al solito la gara del 100 metri maschili: nel periodo di appannamento di Usain Bolt e in cui Gatlin annuncia di voler prendersi tutto, la replica giamaicana su pista è affidata alla classe smisurata di Asafa Powell. Lo sprinter di Saint Catherine mette tutti in riga prendendosi un crono di 9''81, vicinissimo al 9''74 che Gatlin ha fatto registrare 50 giorni fa a Doha. Nella sua cavalcata trionfale, Powell – in quarta – si è portato a rimorchio Vicaut, che in terza corsia ha eguagliato il record europeo di Francis Obikwelu e riscrivendo quello francese in 9''86, prendendosi pure l'abbraccio senza fine dei suoi connazionali allo Stade de France.
Ad attrarre l'occhio di bue – ancor più del braccio di ferro sui 100 metri – è stata però la gara dei 3000 siepi maschili, protagonista lo statunitense Evan Jager. Dopo un duello epico col keniota Birech, è l'americano a piazzare l'affondo decisivo che avrebbe potuto riportare un occidentale davanti al dominio africano nel fondo. Arrampicatosi sull'Olimpo è però scivolato sull'ultimo ostacolo: la beffa sta nel fatto che pur cadendo e rialzandosi, ha fatto registrare il nuovo record continentale e nazionale americano. Birech è invece andato a 5'' dal record del mondo di Saif Saaeed Shaheen. Pensate allora cosa sarebbe potuto succedere senza quel ruzzolone. Non l'uomo sulla luna, certo. Ma qualcosa di sportivamente molto simile.
LP
Nella finale dei 110 ostacoli ci sono due francesi, che dovranno però accontentarsi delle briciole: troppo veloce il cubano Orlando Ortega, che dopo aver saltato gli appuntamenti americani di Eugene e New York torna alla grande nel circuito Diamond League, mettendosi alle spalle Oliver e Shubenkov – nuovo primatista russo. Ortega vince grazie ad un gran recupero negli ultimi tre ostacoli che gli ha permesso di far segnare il miglior tempo al mondo nella stagione in corso.
Passiamo al mezzofondo, con la gara più veloce della categoria: gli 800 femminili sono roba di Eunice Jepkoech Sum: l'unica volta che non ha vinto – semplicemente – non c'era. La terza vittoria dopo Shanghai e Eugene arriva per la keniota in terra francese e col tempo di 1'56''99, il migliore al mondo per quanto riguarda il 2015. Il primato svizzero della Büchel e il personale della cubana Almanza valgono solo i posti laterali del podio.
Il piatto forte è al solito la gara del 100 metri maschili: nel periodo di appannamento di Usain Bolt e in cui Gatlin annuncia di voler prendersi tutto, la replica giamaicana su pista è affidata alla classe smisurata di Asafa Powell. Lo sprinter di Saint Catherine mette tutti in riga prendendosi un crono di 9''81, vicinissimo al 9''74 che Gatlin ha fatto registrare 50 giorni fa a Doha. Nella sua cavalcata trionfale, Powell – in quarta – si è portato a rimorchio Vicaut, che in terza corsia ha eguagliato il record europeo di Francis Obikwelu e riscrivendo quello francese in 9''86, prendendosi pure l'abbraccio senza fine dei suoi connazionali allo Stade de France.
Ad attrarre l'occhio di bue – ancor più del braccio di ferro sui 100 metri – è stata però la gara dei 3000 siepi maschili, protagonista lo statunitense Evan Jager. Dopo un duello epico col keniota Birech, è l'americano a piazzare l'affondo decisivo che avrebbe potuto riportare un occidentale davanti al dominio africano nel fondo. Arrampicatosi sull'Olimpo è però scivolato sull'ultimo ostacolo: la beffa sta nel fatto che pur cadendo e rialzandosi, ha fatto registrare il nuovo record continentale e nazionale americano. Birech è invece andato a 5'' dal record del mondo di Saif Saaeed Shaheen. Pensate allora cosa sarebbe potuto succedere senza quel ruzzolone. Non l'uomo sulla luna, certo. Ma qualcosa di sportivamente molto simile.
LP
Riproduzione riservata ©