Due volte la Vinci, la Schiavone, ora la Errani. Barcellona è terra d’Italia. Sara alla grandissima sulla Cibulkòva, che in odor di passaporto americano si fa chiamare Cibùlkova e comunque è la numero 17 del mondo. La Errani da oggi è nelle 30 e dunque l’Italtennis in rosa è sempre qualcosa di cui andar fieri al di là delle punte di diamante. Vince in una finale a senso unico con un doppio 6-2 alla slovacca e si candida a trascinare la squadra di Fed Cup che contro la Repubblica Ceca ce l’ha durissima. Vince con dedica a Pier Mario Morosini e stravince anche in doppio con la Robertina che Vinci fa anche di cognome. Un quartetto azzurro in finale, battute Schiavone e Pennetta che a tratti si sono riviste e vien da pensare che presto torneranno a fare qualcosa d’importante. Sara intanto, che gli amici chiamano Nanà, chiude il buco in maniera eccellente, senza pescare né da un talento sfacciato, né da un fisicaccio pauroso. Si allena con serietà, non ha punti deboli e gioca benino tutti i colpi. Una di quelle, insomma, che si può battere ma non si batte mai da sola. Si gode il best ranking tra un colpo e l’altro, preferibilmente di rimbalzo segna disdegnare qualche bella volata.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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