Doveva succedere, è successo a Umago. Una partita persa, la finale contro Tommy Robredo interrompe la striscia di vittorie a 13, una in meno di Adriano Panatta tanto per scomodare il mito. Perchè da oggi Fabio Fognini è numero 16 del mondo, primo italiano di questo secolo ad entrare nei 18. L'ultimo era stato Corrado Barazzuti, era il 1979. Seppi, Gaudenzi e Camporese hanno fermato a 18 il loro ranking. Fognini ha l'età dalla sua. 26, che nel tennis vogliono dire piena maturità agonistica. Lui che ad un certo punto sembrava bollire nel limite della continuità. Colpi da giocatore vero dentro un involucro che a volte dava l'impressione di crederci troppo poco. La Fogna è sbocciata sul rosso di mezza estate: i trionfi di Stoccarda e Amburgo e la finale di Umago sono i tre indizi che fanno la prova. E sui quali dovrà accelerare ancora perché la sua classifica adesso andrà consolidata, comprovata, migliorata sul cemento americano. Fognini è la riscossa del tennis maschile azzurro che per troppo tempo ha lasciato trofei e copertine alle ragazze. Obiettivamente più vincenti e più brave. Ora con Fognini e Seppi anche gli uomini hanno due giocatori tra i primi 25.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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