La giornata post Zoncolan rischia sempre di scivolare via inosservata, cosa che però non riguarda la Grado-Gorizia. Tappa che balla sul confine italo-sloveno e che resta accesa fino al finale all'arma bianca, nel quale Campenaerts s'impone su Riesebeek in un arrivo a due e regala il terzo successo alla sua Qhubeka. Tutto invariato invece nella generale, con Bernal in Rosa con 1' 33” su Simon Yates e 1' 51” su Caruso.
Ma la tappa 15 è scoppiettante fin dal principio, con l'immediata caduta di gruppo che coinvolge 11 ciclisti e chiama ambulanze e neutralizzazione della corsa. Ben 4 quelli costretti al ritiro: spicca Buchmann – 6° in classifica – e con lui anche Emden, Behrane e Guerreiro. Quando si riparte è subito fuga a 15, che terrà banco per il grosso della gara. Nel mezzo si mette in luce De Bondt, che si prende il primo traguardo volante e i due GPM del Gornje Cerovo.
Il tutto finché, a 22 km dalla fine, Campenaerts rompe lo stallo e parte, seguito da Torres Barcelo – che però è un fuoco di paglia – e soprattutto da Riesebeek. I due procedono fianco a fianco fino in fondo, mentre attorno a loro infuriano vento, pioggia e pure grandine. Tutto svanito nel momento della verità, quando i due, ormai imprendibili, rallentano all'unisono per studiarsi, in attesa della resa dei conti. Che arriva quando manca qualche centinaio di metri: Riesebeek fa la prima mossa quando ancora è troppo presto, così Campenaerts gli parte alle spalle e lo stacca quel tanto che basta per tagliare il traguardo col sorriso. 7” dopo c'è Arndt, che beffa Consonni e va a chiudere il podio.