Il XII Memorial Aphonso Ford si apre – come deve – nel ricordo: oltre 2000 spettatori alla prima della Consultinvest davanti al proprio pubblico, per l'occasione contro Venezia. Il video messaggio di Sasha Djordjevic ripercorre l'esperienza di campo condivisa con quel fenomeno di Alphonso, al piccolo Christian l'onore e l'onere di rileggere la lettera che sancì l'addio al basket di Ford, che si sarebbe poi spento in un ospedale di Memphis - meno di due settimane più tardi - per leucemia. Era il 24 agosto 2004.
Oggi c'è anche Pesaro-Venezia, chi manca è Ryan Harrod. L'assenza dell'unico play puro nel roster di Bucchi mette alla prova la Consultinvest, non eccelsa in fase di impostazione: in regia si alternano Thornton e Fields, oltre al baby Cassese che si disimpegna bene tra i giganti.
Gli americani al timone della VL alternano buone cose ad altre meno egregie: l'avvio è shock, con Venezia che arriva anche sul 21-8 col three-pointer buzzer di Ejim, quando Haynes ha già raggiunto la doppia cifra in meno di dieci minuti.
Nel secondo quarto Pesaro inverte il trend: Nnoko e Jasaitis, pur coi rispettivi limiti tattici e fisici, sono i trascinatori della VL, che trova pure un buon Brandon Fields, quantomeno quando si tratta di andare alla retina. C'è ancora una partita sul 29-28 firmato dalla schiacciata spacca canestro di Nnoko. Si va al riposo sul 37-35 ospite, ma solo per effetto della tripla di Tonut sulla sirena di metà incontro.
In parte rivoluzionato il roster orogranata, che ha chiuso l'era Goss privandosi pure di Green e Jackson. Trattenuti Ejim, Tonut, Ress e soprattutto Bramos. Il valore aggiunto è portato in dote da Haynes e McGee, mentre Hagins sotto i vetri aspetta solo di confermare le soverchianti medie universitari in Delaware, magari regalando qualche bella soddisfazione ai suoi nuovi tifosi in Champions League.
L'avvio compassato della VL – anche nel secondo tempo – favorisce un nuovo break lagunare, sul 56-45 in men che non si dica. Fields e Thornton non convincono palla in mano e la gestione dei 24 secondi lascia a desiderare. Resta il fatto che la reazione nel finale non manca, rimontando fino alla parità firmata dalla bomba di Thornton sul 63-63. Jarrod Jones spreca in lunetta l'occasione del sorpasso, mentre Hagins riporta sopra quelli di Walter De Raffaele. Bucchi disegna quindi l'isolamento di Thornton per il nuovo aggancio che si sostanzia nel rimbalzo e canestro da sotto di Nnoko, in doppia doppia con 12 punti e 16 rimbalzi, per una prestazione encomiabile.
Si va all'extra-time dopo gli errori di Peric e Thornton: scatta meglio Pesaro stavolta, che nel clamoroso errore di Nnoko sotto le plance perde l'incontro. Il 4-0 d'apertura cozza col successivo run veneto, che conduce in porto il successo per 76-71 chiuso da un buon McGee. Haynes top scorer con 17 punti a referto, in casa VL si fanno notare Fields, Thornton e Jones – oltre a Nnoko – ma il cantiere pesarese è decisamente ancora aperto.
Luca Pelliccioni
Oggi c'è anche Pesaro-Venezia, chi manca è Ryan Harrod. L'assenza dell'unico play puro nel roster di Bucchi mette alla prova la Consultinvest, non eccelsa in fase di impostazione: in regia si alternano Thornton e Fields, oltre al baby Cassese che si disimpegna bene tra i giganti.
Gli americani al timone della VL alternano buone cose ad altre meno egregie: l'avvio è shock, con Venezia che arriva anche sul 21-8 col three-pointer buzzer di Ejim, quando Haynes ha già raggiunto la doppia cifra in meno di dieci minuti.
Nel secondo quarto Pesaro inverte il trend: Nnoko e Jasaitis, pur coi rispettivi limiti tattici e fisici, sono i trascinatori della VL, che trova pure un buon Brandon Fields, quantomeno quando si tratta di andare alla retina. C'è ancora una partita sul 29-28 firmato dalla schiacciata spacca canestro di Nnoko. Si va al riposo sul 37-35 ospite, ma solo per effetto della tripla di Tonut sulla sirena di metà incontro.
In parte rivoluzionato il roster orogranata, che ha chiuso l'era Goss privandosi pure di Green e Jackson. Trattenuti Ejim, Tonut, Ress e soprattutto Bramos. Il valore aggiunto è portato in dote da Haynes e McGee, mentre Hagins sotto i vetri aspetta solo di confermare le soverchianti medie universitari in Delaware, magari regalando qualche bella soddisfazione ai suoi nuovi tifosi in Champions League.
L'avvio compassato della VL – anche nel secondo tempo – favorisce un nuovo break lagunare, sul 56-45 in men che non si dica. Fields e Thornton non convincono palla in mano e la gestione dei 24 secondi lascia a desiderare. Resta il fatto che la reazione nel finale non manca, rimontando fino alla parità firmata dalla bomba di Thornton sul 63-63. Jarrod Jones spreca in lunetta l'occasione del sorpasso, mentre Hagins riporta sopra quelli di Walter De Raffaele. Bucchi disegna quindi l'isolamento di Thornton per il nuovo aggancio che si sostanzia nel rimbalzo e canestro da sotto di Nnoko, in doppia doppia con 12 punti e 16 rimbalzi, per una prestazione encomiabile.
Si va all'extra-time dopo gli errori di Peric e Thornton: scatta meglio Pesaro stavolta, che nel clamoroso errore di Nnoko sotto le plance perde l'incontro. Il 4-0 d'apertura cozza col successivo run veneto, che conduce in porto il successo per 76-71 chiuso da un buon McGee. Haynes top scorer con 17 punti a referto, in casa VL si fanno notare Fields, Thornton e Jones – oltre a Nnoko – ma il cantiere pesarese è decisamente ancora aperto.
Luca Pelliccioni
Riproduzione riservata ©