Al pronti via dei Mondiali di scherma di Lipsia l'Italia non si fa trovare impreparata e scatta subito in testa al medagliere, che al momento comanda in scioltezza a quota 5: 1 oro, 1 argento e 3 bronzi, l'ultimo dei quali è stato conquistato dall'oro olimpicoDaniele Garozzo nel fioretto: assicuratosi la medaglia grazie al successo nei quarti contro l'americano Imboden - 15-14, con 4 match point avversari annullati - l'azzurro è caduto 15-12 nella semifinale col giapponese Saito.
A guidare i magnifici cinque c'è il 34enne Paolo Pizzo, che nella spada individuale va a replicare il successo iridato del 2011. Una spada operaia, definizione che lo stesso Pizzo ha coniato per descrivere il suo stile magari non bello da vedere, ma evidentemente efficace. Il catanese arriva in finale dopo aver battuto cinque avversari, l'ultimo dei quali, il tedesco Richard Schmidt, si arrende 15-10. Quindi sotto con l'estone Nikolai Novosjolov, a sua volta iridato nel 2010 e nel 2013: Pizzo sembra trovare l'allungo vincente sul 12-8, invece ecco cinque stoccate di fila dell'estone ed è tutto da rifare. L'azzurro però non si scompone, negli ultimi tre affondi è impeccabile e la chiude per 15-13, dando sfoggio di grande lucidità.
Che forse invece è mancata a Irene Vecchi nella semifinale della sciabola: avanti prima per 8-0 e poi per 14-11, la livornese capitola per 15-14 contro la tunisina Azza Besbes, che poi sarà argento contro l'ucraina Olha Kharlan. Vecchi si consola con un bronzo amaro, visto qual'era l'andazzo, che va ad aggiungersi allo squillo di Pizzo e alla doppietta argento-bronzo di Alice Volpi e Arianna Errigo nel fioretto. Poche gioie invece per le quattro azzurre della spada: la migliore, Rossella Fiamingo, è uscita agli ottavi.
RM
A guidare i magnifici cinque c'è il 34enne Paolo Pizzo, che nella spada individuale va a replicare il successo iridato del 2011. Una spada operaia, definizione che lo stesso Pizzo ha coniato per descrivere il suo stile magari non bello da vedere, ma evidentemente efficace. Il catanese arriva in finale dopo aver battuto cinque avversari, l'ultimo dei quali, il tedesco Richard Schmidt, si arrende 15-10. Quindi sotto con l'estone Nikolai Novosjolov, a sua volta iridato nel 2010 e nel 2013: Pizzo sembra trovare l'allungo vincente sul 12-8, invece ecco cinque stoccate di fila dell'estone ed è tutto da rifare. L'azzurro però non si scompone, negli ultimi tre affondi è impeccabile e la chiude per 15-13, dando sfoggio di grande lucidità.
Che forse invece è mancata a Irene Vecchi nella semifinale della sciabola: avanti prima per 8-0 e poi per 14-11, la livornese capitola per 15-14 contro la tunisina Azza Besbes, che poi sarà argento contro l'ucraina Olha Kharlan. Vecchi si consola con un bronzo amaro, visto qual'era l'andazzo, che va ad aggiungersi allo squillo di Pizzo e alla doppietta argento-bronzo di Alice Volpi e Arianna Errigo nel fioretto. Poche gioie invece per le quattro azzurre della spada: la migliore, Rossella Fiamingo, è uscita agli ottavi.
RM
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