Ieri il debutto di Emanuele Guidi e Letizia Giardi. Se il russo Denisenko è il numero uno del mondo un motivo c'è, forse anche banale. E' il più bravo, il favorito perenne, il più puntuale nell'applicare la legge del più forte. Sbatterci contro è una maledizione che il sorteggio ha dedicato a Michele Ceccaroni. E così con il tempo che passava cresceva la sensazione di impotenza nonostante il sammarinese abbia provato tutte le tecniche a disposizione. Respinto con gravi perdite, ma la rabbia post match è qualcosa da trasformare in energia positiva su cui lavorare. Con addosso una febbre da letto e latte caldo, Lele Giudi ci vuol essere e ci prova. La faccia del suo coach e fratellone Andrea Parenti lascia presagire che sarebbe stata una mattinata difficile. Guidi c'è ma tira lontano dai suoi standard, chiude il preliminary round con 577 e torna al villaggio finito come dopo una sessione di Triathlon. Guidi se la vedrà allo scontro diretto con il campione europeo in carica l'olandese Van Der Ven, secondo solo dietro il mostruoso azzurro Nespoli. Difficile è la parola giusta per codificare anche il match di Letizia Giardi sconfitta in 4 set dalla granitica ed esperta serba Anamaria Erdelji. Dopo un avvio contrassegnato da troppi errori la sammarinese si è trovata avanti 9-6 in un quarto che, quello si, si poteva portare a casa. Ma a nemmeno 20 e questa maturità di analisi il futuro è tutto di Letizia.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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