Dopo una brillante qualificazione per Manuel Mancini sfumano due sogni in un colpo solo. La medaglia e la Carta Olimpica. Vediamo cosa è successo a Baku. Al Tiro comunque vada si va in tiro perché qualcosa succede o per lo meno può succedere. I trionfi annunciati, quelli a sorpresa e quelli solo sfiorati. Di quelli Manuel Mancini è davvero primatisti perché ha vinto si tanto, ma accarezzato altrettanto se non di più. Parte con 75 su 75 che non è un assegno in bianco perchè il livello quassù è disumano, ma più di una seria candidatura ad una finale che acchiappa in mattinata. Due buone serie da 24 sono sufficienti per essere tra i migliori 6 e non solo giocarsi la medaglia ,ma anche la Carta Olimpica. La finale, che poi dopo lo stravolgimento del regolamento si chiama semifinale ma non cambia la sostanza lo vede partire bene, poi dopo un errore, il doppio zero che di fatto fa scappare due sogni. Arriva il quinto posto parimerito con lo spagnolo Serrano. Un garone e anche peccato, sarebbe stato il Campionato Sammarinese di Trap anche se a Rio avrebbero continuato impropriamente a chiamarle Olimpiadi.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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