“Diverse buone cose da salvare e altrettante su cui lavorare”; non è ben chiaro se nel post partita di Piero Bucchi il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto, perché – riconosciuti i meriti all'avversario ed a Waters in particolare – la sua Consultinvest ha faticato ad ingranare, anche nel momento in cui l'inerzia era tra le mani di Thorthon e compagni.
La seconda sconfitta consecutiva non fa scattare l'allarme, ma quantomeno una spia deve accendersi, alla luce di un terzo quarto praticamente non giocato. Alla pari il primo tempo, con uno spettacolare primo quarto in cui gli attacchi regalano perle di primissima qualità, chiudendo sul 25-23 la frazione d'inizio. Vantaggio capovolto, seppur sempre nell'ordine di minime distanze, all'ingresso negli spogliatoi, guadagnati da Cantù – reduce da sole sconfitte in questo avvio di campionato – sul 41-40.
La partita gira sul terzo quarto, nel quale si inceppano i meccanismi offensivi della VL Pesaro, che tira malissimo dal campo, colpendo col 29% con palla in movimento, subendo invece l'allungo canturino finanche al +13.
Nell'ultimo parziale Pesaro prova a riportarsi sotto, ma gli sforzi profusi valgono a malapena a riportare il ritardo sotto la doppia cifra. Non sbagliano niente quelli di Kurtinaitis, che nell'inserimento di Dominic Waters – play da 14 punti e 7 assist in giornata – ha forse trovato la chiave di volta del proprio gioco, in grado di innescare anche la qualità di Pilepic – perfetto dal campo, con 6 canestri su 6 tentativi di cui 5 bombe – e Tremmel Darden, ad un passo dalla doppia doppia con 14 punti e 9 rimbalzi.
Alla Consultinvest Pesaro non basta un sontuoso Jarrod Jones da 28 di valutazione a seguito dei 21 punti messi a segno, abbinati ai 9 assist, per vincere il mal di trasferta. La seconda sconfitta consecutiva, dopo quella di Torino, brucia non poco e settimana prossima – in casa con Avellino – è già una gara da non sbagliare.
LP
La seconda sconfitta consecutiva non fa scattare l'allarme, ma quantomeno una spia deve accendersi, alla luce di un terzo quarto praticamente non giocato. Alla pari il primo tempo, con uno spettacolare primo quarto in cui gli attacchi regalano perle di primissima qualità, chiudendo sul 25-23 la frazione d'inizio. Vantaggio capovolto, seppur sempre nell'ordine di minime distanze, all'ingresso negli spogliatoi, guadagnati da Cantù – reduce da sole sconfitte in questo avvio di campionato – sul 41-40.
La partita gira sul terzo quarto, nel quale si inceppano i meccanismi offensivi della VL Pesaro, che tira malissimo dal campo, colpendo col 29% con palla in movimento, subendo invece l'allungo canturino finanche al +13.
Nell'ultimo parziale Pesaro prova a riportarsi sotto, ma gli sforzi profusi valgono a malapena a riportare il ritardo sotto la doppia cifra. Non sbagliano niente quelli di Kurtinaitis, che nell'inserimento di Dominic Waters – play da 14 punti e 7 assist in giornata – ha forse trovato la chiave di volta del proprio gioco, in grado di innescare anche la qualità di Pilepic – perfetto dal campo, con 6 canestri su 6 tentativi di cui 5 bombe – e Tremmel Darden, ad un passo dalla doppia doppia con 14 punti e 9 rimbalzi.
Alla Consultinvest Pesaro non basta un sontuoso Jarrod Jones da 28 di valutazione a seguito dei 21 punti messi a segno, abbinati ai 9 assist, per vincere il mal di trasferta. La seconda sconfitta consecutiva, dopo quella di Torino, brucia non poco e settimana prossima – in casa con Avellino – è già una gara da non sbagliare.
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