Bene che vada ci ripenseremo per 4 anni. Ripenseremo a quel piattello sinistro sfuggito al colpo secco dello shoot off che si è portato via i sogni di medaglia lasciando tra i denti di Alessandra Perilli un legno difficile da mordere. E’ stata l’Olimpiade della prima storica finale e di un metallo tanto vicino da averlo quasi al collo. Sono stati i Giochi più belli, nei quali San Marino ha dimostrato che a certi livelli è giusto esserci e ce la si può anche giocare. Non ha perso il sorriso, Alessandra, promettendo che ci riproverà a Rio e non lo ha perso nemmeno Emanuele Guidi che ha trasformato una missione impossibile in un capolavoro. Opposto al coreano Im, campione del mondo, è stato in gara e lo ha quasi spaventato. Quattro anni fa prendeva in mano l’arco per la prima volta, adesso se la gioca col gotha del tiro.
Ricorderà Londra Clelia Tini, che dopo una preparazione durissima, si è tuffata nella piscina dell’Olympic Park nuotando sui suoi livelli.
E Martina Pretelli scattata col miglior tempo di reazione dai blocchi e poi fermata dal vento contrario. Tre settimane di emozioni fortissime, omogeneizzate dal frullatore olimpico, distillate da uno spirito che se non respirato non si può capire.
Roberto Chiesa
Ricorderà Londra Clelia Tini, che dopo una preparazione durissima, si è tuffata nella piscina dell’Olympic Park nuotando sui suoi livelli.
E Martina Pretelli scattata col miglior tempo di reazione dai blocchi e poi fermata dal vento contrario. Tre settimane di emozioni fortissime, omogeneizzate dal frullatore olimpico, distillate da uno spirito che se non respirato non si può capire.
Roberto Chiesa
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