Il prossimo 23 luglio, alla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Tokyo, non ci sarà la Corea del Nord. Il comitato olimpico del paese asiatico ha preso questa decisione, comunicandola sul sito governativo, “per proteggere gli atleti dalla crisi sanitaria mondiale causata dal Covid-19”. Fino a questo momento, Pyongyang ha sempre sostenuto di non aver avuto nessun contagio da coronavirus nel corso della pandemia e, anche per questo, è arrivata la decisione di non partecipare ai Giochi con la Corea del Nord che, prima d'ora, aveva saltato solamente quelli del 1984 a Los Angeles e quelli di 4 anni dopo a Seul, in Corea del Sud.
Le Olimpiadi di Tokyo erano viste, al di là del loro valore sportivo, come un'ulteriore possibilità di migliorare i rapporti diplomatici proprio tra le due Coree. Un primo passo, in questo senso, era già stato fatto in occasione dei Giochi Invernali del 2018 tenuti a Pyeonchang con la storica stretta di mano fra Kim Yo-jong, sorella del dittatore nordcoreano, e Moon Jae-in, presidente sudcoreano oltre alla decisione di sfilare assieme sotto la bandiera dell'unificazione coreana. “Era un'opportunità per portare avanti la pace” - commentano con dispiacere dal Ministero dell'Unificazione della Corea del Sud.