Sconfitta casalinga per il San Marino, la seconda consecutiva. Gli irpini trovano il vantaggio con la rete del capocannoniere Evacuo. Il pareggio dei Titani allo scadere del primo tempo con Abate. La vittoria per l’Avellino arriva nel finale, grazie al gol del capitano Moretti, con un tiro all’incrocio dei pali.
Il commento
Un Avellino, più attrezzato e lanciatissimo in vetta, passa all’Olimpico, mettendo a nudo problemi, carenze, amnesie del San Marino. Una squadra, quella di Walter Nicoletti, ancora in cerca di un’identità precisa, di un modo di stare in campo che non risenta troppo dell’imbarazzante differenza tecnica, che i Titani rendono a gran parte della concorrenza. La squadra, punita sostanzialmente da due errori (uno in fase di uscita e un mancato disturbo ad un uomo in zona tiro) ha giocato a sprazzi. Ma ha giocato. Sono buoni i meccanismi di uscita, palla al piede, lacunose però le coperture preventive. E ci sono momenti nei quali la squadra si abbassa, terrorizzata dalle proprie paure. E quando perde le distanze il San Marino si consegna agli avversari. Lo ha fatto ieri contro una corazzata, lo ha fatto anche in domeniche più abbordabili. Tocca a Walter Nicoletti invertire la china. Perché il mercato dovrà portare tre giocatori di spessore (uno per reparto), ma il mercato è lontano ancora un mese. Nel frattempo, l’impresa sarà restare in corsa e soprattutto cambiare atteggiamento. Una squadra da poco, che dà meno di quel che potrebbe. Questo è il guaio. E nessuno dubita che Nicoletti possa trovare i rimedi: il tempo non è molto. Per esempio domenica prossima a Martinafranca c’è il primo di una serie di scontri diretti: sarà vietato sbagliare ancora.
Il commento
Un Avellino, più attrezzato e lanciatissimo in vetta, passa all’Olimpico, mettendo a nudo problemi, carenze, amnesie del San Marino. Una squadra, quella di Walter Nicoletti, ancora in cerca di un’identità precisa, di un modo di stare in campo che non risenta troppo dell’imbarazzante differenza tecnica, che i Titani rendono a gran parte della concorrenza. La squadra, punita sostanzialmente da due errori (uno in fase di uscita e un mancato disturbo ad un uomo in zona tiro) ha giocato a sprazzi. Ma ha giocato. Sono buoni i meccanismi di uscita, palla al piede, lacunose però le coperture preventive. E ci sono momenti nei quali la squadra si abbassa, terrorizzata dalle proprie paure. E quando perde le distanze il San Marino si consegna agli avversari. Lo ha fatto ieri contro una corazzata, lo ha fatto anche in domeniche più abbordabili. Tocca a Walter Nicoletti invertire la china. Perché il mercato dovrà portare tre giocatori di spessore (uno per reparto), ma il mercato è lontano ancora un mese. Nel frattempo, l’impresa sarà restare in corsa e soprattutto cambiare atteggiamento. Una squadra da poco, che dà meno di quel che potrebbe. Questo è il guaio. E nessuno dubita che Nicoletti possa trovare i rimedi: il tempo non è molto. Per esempio domenica prossima a Martinafranca c’è il primo di una serie di scontri diretti: sarà vietato sbagliare ancora.
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