Durante le Olimpiadi che stanno per iniziare a Sochi con molta probabilità si infortunerà circa il 10% degli atleti, con anca, testa e femore in cima alla classifica delle parti del corpo coinvolte. La previsione, scrive il sito di Scientific American, si basa sui dati raccolti nelle precedenti edizioni da Lars Engebretsen, un ortopedico dell'università di Oslo, in uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine. I Giochi invernali, scrive l'esperto, prevedono anche lo sport olimpico che in assoluto ha il maggior tasso di infortuni, lo snowboard cross, in cui quattro atleti alla volta si sfidano per arrivare primi al traguardo. ''E' proprio il contatto frequente tra i partecipanti - spiega - a determinare l'alto tasso di infortuni, che arriva al 35% durante i Giochi''. In generale metà degli incidenti, affermano i dati di Engebretsen, avviene durante gli allenamenti e l'altra metà in gara. Il distretto più interessato è l'anca, con il 23% degli infortuni, seguito dalla testa (10%), e circa il 23% di tutti gli infortuni è dovuto ai movimenti stessi dell'atleta, mentre il 22% dalla collisione con oggetti e il 15% dallo scontro con altri partecipanti alle gare. Tra gli sport olimpici invernali più a rischio ci sono anche il bob, in cui il tasso di infortuni è del 20%, lo ski cross, equivalente dello snowboard cross sugli sci, e il freestyle, entrambi intorno al 18%, seguiti a breve distanza da short track e dal 'famigerato' hockey su ghiaccio. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare lo sport con meno infortuni non è il curling, che pure è nella parte bassa della classifica con meno del 5%, bensì il biathlon, che combina lo sci di fondo con il tiro a segno, che ha meno del 2%, appena sopra lo sport olimpico in assoluto meno pericoloso, la vela.
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