Sarà stato il numero di tappa, 17, ma un finale con così tanti errori non era facile da immaginare. Nel primo c'è di mezzo il terzetto con Pozzovivo che resta fuori dal ventaglio buono e paga 1'31''. Adesso il lucano è sesto. Ha vinto Mollema, sui direbbe in contropiede. Dopo che ci ha sperato eccome il toscano Ulissi all'attacco sulla salita del castello e poi acciuffato dal gruppo tirato da quel treno di Cancellara. Poi l'olandese, scalatore, che anticipa la volata.
Ma i tre giorni della verità cominciano oggi. Tre giorni che dividono Vincenzo Nibali dalla Vuelta numero 68. Ad esempio Pena Cabarga, proprio la cima che tre anni fa fu decisiva nella conquista di una maglia tenuta poi fino a Madrid. C'è anche il Caracol, oggi, salita che si chiama come un cinema. Domani mezzo respiro, verso Oviedo. Ma sabato l'Angliru. Pendenze infernali. Il Mortirolo di Spagna, diceva con voce commossa Adriano De Zan mentre Battaglin ci vinceva la Vuelta. Ora potrebbe toccare a Nibali. Sarebbe un bis. Certo il padrone della corsa dovrà domare anche la salita più disumana.
Roberto Chiesa
Ma i tre giorni della verità cominciano oggi. Tre giorni che dividono Vincenzo Nibali dalla Vuelta numero 68. Ad esempio Pena Cabarga, proprio la cima che tre anni fa fu decisiva nella conquista di una maglia tenuta poi fino a Madrid. C'è anche il Caracol, oggi, salita che si chiama come un cinema. Domani mezzo respiro, verso Oviedo. Ma sabato l'Angliru. Pendenze infernali. Il Mortirolo di Spagna, diceva con voce commossa Adriano De Zan mentre Battaglin ci vinceva la Vuelta. Ora potrebbe toccare a Nibali. Sarebbe un bis. Certo il padrone della corsa dovrà domare anche la salita più disumana.
Roberto Chiesa
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