Dopo aver spazzolato Sassari e travolto Milano, Trento non si ferma più. La Dolomiti in trasfera sa solo vincere e applica il teorema del colpaccio anche nella gara 1 di finale conquistata al domicilio di una Venezia sotto dall'inizio alla fine. Solo nell'ultimo periodo infatti i ragazzi di De Raffaele riescono grazie ad uno scatto d'orgoglio a contenere il passivo a 9 punti dopo esser stati lontani dal match anche a -25. Equilibrio mai, fin dalle prime battute c'è Trento che gioca ad un'intensità e applicazione diversa da far sembrare, falsamente, possa essere anche questione di qualità. Dalla prima mini fuga, dal 6-11 in poi sono gli ospiti a giocare con disinvoltura e trovare tiri semplici in quasi tutte le situazioni. E al termine del primo quarto le lunghezze di vantaggio sono già 8. Il ritmo di Trento scava il solco nel secondo, quando Venezia si lascia innervosire dal moto perpetuo e forza tiri alcuni dei quali incomprensibili. Quando Haynes mette una tripla ad esempio è la prima dopo 8 tentativi falliti. Suona sul 30-47 la sirena dell'intervallo lungo e non ci sono segnali di un'inversione di tendenza. Che infatti non avviene. nonostante il pubblico del Taliercio si infuochi e suoni la carica. Trento difende con energia e si scatena in contropiede, Venezia boccheggia e si ritrova nell'imbarazzo di un -25 che chiama anche qualche fischio dalle tribune. E' qui, dentro al baratro, che l'Umana offre dignità e sudore e segna un parziale di 9-0 che vuol dire partita compromessa sì, ma dignità salva. Finisce 74-83, e in fin dei conti è semplicemente uno 0-1.
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