La difficilissima domanda a cui rispondere è Bolt o Phelps. Due uomini monstre le cui gigantografie possono essere tranquillamente issate su Olimpia. Un altro Phelps non nacerà più secondo gli istriuiti del settore, Usain ha raggiunto miti come Paavo Nurmi ed il figlio del vento Carl Lewis, nel computo delle medaglie vinte, ma Bolt ha anche stabilito il record. Nessuno come lui. Oro a Pechino nei 100, oro a Londra, oro a Rio. Triplete come nessuno mai. Stando ai tempi pre-finale, Gatlin sembrava potergli dare fastidio sul serio soprattutto se consideriamo che il giamaicano non è più quello di un tempo, compirà 30 anni tra una settimana, ma il 9.81 gli basta per tenere dietro tutti lo statunitense compreso. Descrivere quello che ha fatto tenendo svegli moltissimi italiani alle 3.35 incollati alla Tv è la cosa più facile che ci sia, perchè il copione è più o meno sempre quello. Per almeno 70 metri è felice di vedere la schiena di Gatlin, poi il motore prende la coppia, il passo diventa devastante, e la legge si materializza. Vince Bolt, perde Gatlin è così da 12 anni. E dunque l'uomo pesce e l'uomo fulmine proseguono di pari passo verso il firmamento, è senza dubbio difficile scegliere quale sia la stella più brillante. Degli 8 sono in 6 ha terminare sotto i 10 oltre a Bolt e Gatlin, Andre De Grasse, proprio come a Pechino, è terzo (col personale di 9”91). Fuori dalla medaglia Yohan Blake (9”93), il sudafricano Akani Simbine (9”94), e l' ivoriano Ben Youssef Meitè (9”96, record nazionale). Sopra i 10 il francese Jimmy Vicaut (10”04), unico rappresentante della velocità europea e lo statunitense Trayvon Bromell (10”06). Ora i 200 per ribadire se ce ne fosse bisogno che la velocità in pista ha un solo nome
L.G
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