Arriva il nono titolo dello Slam per l'attuale numero uno del mondo Novak Djokovic, al terzo successo totale sull'erba di Wimbledon - tanti quanti il suo coach Boris Becker, poco più della metà di quanti ne ha messi in carriera Roger Federer, che dovrà rimandare l'appuntamento col suo diciottesimo Slam proprio nella domenica in cui è stato più vicino al ritorno alla vittoria di un Major.
Incontro estremamente equilibrato nei primi due set: il primo addirittura vede Federer ottenere un break al settimo gioco, vantaggio che l'elvetico non riesce a confermare al servizio finendo addirittura per perdere la partita al tie-break.
Situazione analoga, ma in senso opposto, nel secondo parziale, dove Djokovic e Federer arrivano ancora al tie-break. Questa volta è però il serbo a sprecare le migliori opportunità per archiviare la pratica, sperperando la bellezza di 7 set point per poi cedere al ritorno di Federer che chiude 12-10.
Sforzo disumano e fin troppo dispendioso per il sette volte vincitore dei Championship, che cede di schianto nei successivi set in cui Djokovic fa valere un break di vantaggio e per nulla disturbato dalla pausa di mezz'ora necessaria alla chiusura del tetto del centrale per scongiurare il pericolo pioggia sul punteggio di 3-2 e servizio.
Finisce 7-6 (1), 7-6 (10), 6-4, 6-3 in 2 ore e 55 minuti: come l'anno passato il centrale di Wimbledon saluta la vittoria di Novak Djokovic su Roger Federer, attualmente il meglio che il tennis mondiale ha da offrire.
LP
Incontro estremamente equilibrato nei primi due set: il primo addirittura vede Federer ottenere un break al settimo gioco, vantaggio che l'elvetico non riesce a confermare al servizio finendo addirittura per perdere la partita al tie-break.
Situazione analoga, ma in senso opposto, nel secondo parziale, dove Djokovic e Federer arrivano ancora al tie-break. Questa volta è però il serbo a sprecare le migliori opportunità per archiviare la pratica, sperperando la bellezza di 7 set point per poi cedere al ritorno di Federer che chiude 12-10.
Sforzo disumano e fin troppo dispendioso per il sette volte vincitore dei Championship, che cede di schianto nei successivi set in cui Djokovic fa valere un break di vantaggio e per nulla disturbato dalla pausa di mezz'ora necessaria alla chiusura del tetto del centrale per scongiurare il pericolo pioggia sul punteggio di 3-2 e servizio.
Finisce 7-6 (1), 7-6 (10), 6-4, 6-3 in 2 ore e 55 minuti: come l'anno passato il centrale di Wimbledon saluta la vittoria di Novak Djokovic su Roger Federer, attualmente il meglio che il tennis mondiale ha da offrire.
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