Gioca una buona partita, ci resta dentro a pieno titolo quasi alla grande per oltre tre quarti e poi non completa l'opera con i due punti che vanno invece a Sassari. Che Pesaro fosse una squadra vera lo aveva già detto la Supercoppa, che Sassari non sia ancora a regime pure e dunque l'idea del "si può fare" era appunto più di un'idea da sviluppare in una Vitrifrigo Arena vuota e malinconica, ma in tempo di pandemia è tanto che si giochi. La squadra di Repesa è stata avanti anche di 12 e comunque al minuto 36 si trovava ancora sul 79 pari.
Primo tempo quasi perfetto in casa Carpegna Prosciutto: difesa intensa e linee di passaggio sporcate senza gravarsi di falli, niente tiri facili concessi e insomma per trovare la via del canestro Sassari doveva sudare e giocare. Carlo Delfino capitano a caricarsi da subito la squadra sulle spalle e tenere sempre i compagni sulla corda. Tutto questo fino a metà del quarto periodo, quando la condizione ha retto. E dopo, Sassari. 10 punti di scarto in 4 minuti quando esperienza e qualità hanno fatto irruzione pesantemente sul parquet. Pesaro commette qualche errore e insomma la partita vola via. Repesa può voltare pagina senza esultare, ma col conforto di molte cose positive e la certezza che non appena l'autonomia di 40 minuti sarà acquisita arriveranno anche i punti. Tutti sanno cosa fare nella VL e tolte le prime della classe tra le quali appunto Sassari, tutte sono alla portata. Di un campionato che sarà, deve essere quello del riscatto, sperando che il covid dia tregua e la squadra possa tornare a giovarsi del calore di un pubblico storicamente competente e numeroso.